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Modena, Maletti: “al Sant’Anna non bastano 17 nuovi agenti”

La Casa circondariale di Sant’Anna ha una capienza di 221 detenuti, ma ne ospita 415, di cui 29 donne e 289 stranieri. In considerazione della carenza di personale e in previsione dell’apertura del nuovo padiglione, l’Amministrazione comunale considera “un provvedimento inadeguato” l’assegnazione al carcere di 17 nuovi agenti, di cui quattro già trasferiti e uno dispensato dal servizio per motivi di salute. Lo ha comunicato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena Francesca Maletti rispondendo all’interrogazione illustrata oggi in Consiglio comunale da Maurizio Dori del Pd e firmata anche dal collega Francesco Rocco.

Nel documento si sottolineano i problemi di sovraffollamento del carcere e della grave carenza di personale e si dice che secondo quanto riportato dalle rappresentanze sindacali “con l’apertura del nuovo padiglione progettato per ospitare 150 detenuti, arriveranno al momento solo 9 agenti in più, a fronte di un fabbisogno di 120”. Dori ha inoltre sottolineato che al S. Anna, “si aggravano i problemi di igiene, poiché non vengono assegnate risorse all’acquisto di prodotti per la pulizia e si registra una grave carenza di personale amministrativo ed educativo, oltre che di sorveglianza”. Ha, infine, chiesto quali iniziative la Giunta comunale intenda intraprendere perché si intervenga efficacemente per affrontare la situazione.

L’assessore si è detto concorde con la richiesta delle organizzazioni sindacali regionali di farsi parte attiva nei confronti dell’Amministrazione penitenziaria, affinché si assegni il personale necessario. Inoltre ha detto che invierà una propria comunicazione in merito alla Regione Emilia-Romagna. Ha anche ricordato che già il direttore della casa Circondariale, aveva ribadito “l’insufficienza di quelle risorse per l’apertura del nuovo padiglione” a cui non possono considerarsi destinati neppure i 17 agenti assegnati a fine novembre, poiché della nuova ala “ancora non si sa nulla di certo rispetto alla data di apertura, ai reclusi e agli organici”.

Infine, Maletti ha sottolineato che sono i volontari a fornire prodotti per l’igiene e che grazie al volontariato e alla disponibilità di Coop Estense è iniziata la distribuzione dei prodotti “brutti, ma buoni” per le pulizie degli ambienti e l’igiene personale e che si sta procedendo al trasferimento di detenuti ad altri carceri per consentire i lavori di ristrutturazione di celle e servizi igienici. “Le attività educative sono certamente scarse in rapporto alla popolazione del Sant’Anna – ha aggiunto – ma sono iniziate le attività scolastiche, anche se restano solo due corsi di scuola media, due di alfabetizzazione e tre classi dell’Ipsia Corni. Prossimamente partirà un corso per cuochi e sono stati avviati gruppi motivazionali per tossicodipendenti in collaborazione con il Sert, per la tutela della salute con l’Asl e per giovani adulti stranieri.

Francesco Rocco del Pd, che ha recentemente visitato il Sant’Anna, è intervenuto per sottolineare che “se è vero che il livello di civiltà di un popolo si vede dalle condizioni delle carceri, allora siamo davvero molto indietro”. Ha anche ricordato che il Governo stanzia per il vitto dei carcerati 3 euro procapite contro i 4,3 euro stanziati dal canile di Roma per ogni animale. Ha detto, infine, di riporre “un briciolo di speranza nelle dichiarazioni del neo ministro di Grazia e giustizia che ha dimostrato di essere consapevole del problema”.

“Il Sant’Anna è il terminale sensibile di un grave problema nazionale” per Federico Ricci di Sinistra per Modena, che ha parlato del paradosso di un sistema penitenziario con un numero di carcerati di gran lunga superiore alla capienza degli istituti e dell’inefficienza del sistema penale con 300mila reati che ogni anno vanno in prescrizione. Ricci ha anche evidenziato che in Italia un terzo dei 60 mila detenuti sono extracomunitari e un altro terzo tossicodipendenti: “l’unica risposta che si dà al problema della tossicodipendenza è il carcere”.

Maurizio Dori, in sede di replica, ha ribadito, da una parte, le carenze d’organico della polizia penitenziaria anche nella casa di detenzione di Castelfranco e nella casa lavoro di Saliceta e, dall’altra, il sovraffollamento del Sant’Anna dove mancano oltre 50 agenti. “Occorre adeguare la dotazione di polizia penitenziaria e riportare i finanziamenti ai livelli del 2001, modificare le norme sulle misure cautelari, la legge Fini-Giovanardi sulle modiche quantità di stupefacenti e la legge Bossi-Fini in materia di immigrazione”, ha concluso.

















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