Cari Colleghi Sindaci, Presidente del Consiglio, Consiglieri dell’Unione, Segretario dell’Unione,
sono ormai trascorsi i primi due anni e mezzo di questo mandato elettorale ed è giusto e necessario fare con Voi un bilancio di metà mandato, che però rinvio ad un dibattito completo alla presentazione del bilancio di previsione 2012 o al rendiconto del 2011, per ragioni evidenti a tutti, e che saranno quasi contemporanei nei prossimi mesi.
Mi sembra però opportuno anticipare alcune considerazioni sul lavoro svolto in questi 30 mesi, dal giugno 2009 ad oggi.
La nostra Unione in questi anni ha, di fatto, visto una nuova fondazione e vissuto situazioni nuove, alcune difficili e altre particolarmente drammatiche:
quattro Sindaci al primo mandato su cinque nel 2009; l’ingresso di Marano, Guiglia e Zocca (con pure due Sindaci nuovi) nel 2009-2010; 28 Consiglieri del Consiglio dell’Unione nuovi su 31; la tornata elettorale a Zocca nella primavera 2011; la malattia e la conseguente assenza fino alla sua morte del Sindaco di Castelnuovo, Lalla Reggiani; la crisi economica mondiale che ci ha investito tra il 2008 ed oggi e le contemporanee manovre finanziarie nazionali che si sono succedute tra il 2008 e il 2011 (compresa l’ultima del Governo Monti); le tematiche dell’accreditamento socio-sanitario, degli sportelli sociali e del servizio sociale professionale con la conseguente riorganizzazione dell’Unione e dell’ASP; il disegno urbanistico del PSC che si è dovuto adeguare ai nuovi scenari; le emergenze legate alla crisi e ai profughi provenienti da Lampedusa; sono solo alcune delle principali questioni o drammi con cui ci siamo dovuti confrontare e misurare.
A cui possiamo aggiungere alcuni obiettivi che abbiamo realizzato o che abbiamo avviato come la riorganizzazione del Corpo Unico di PM, della nuova Area integrata Giovani, Immigrati e Famiglie, del nuovo Ufficio Personale e del nuovo Ufficio Ambiente; il nuovo Centro Pasti CIR all’interno del nuovo appalto per le mense scolastiche; i nuovi Nidi inaugurati in questi anni; la convenzione con le Scuole Parificate (allargata alle scuole di Guglia e Zocca); i nuovi Centri Estivi esternalizzati, la sede distaccata del Tecnopolo Modenese; il nuovo PAL sanitario della Provincia di Modena; il nuovo dimensionamento delle scuole superiori (con il nuovo indirizzo di liceo linguistico) e dell’obbligo (con i nuovi istituti comprensivi di Marano, Savignano e Vignola); la riorganizzazione del PoesiaFestival, le conferme del Festival del Teatro dei ragazzi e dello IAT; i progetti sperimentali con famiglie e scuola; il coordinamento delle politiche ambientali; le scelte del nuovo CdA di HERA S.p.A., etc.
A distanza di due anni e mezzo, e nel decennale della sua fondazione, possiamo con orgoglio e nello stesso tempo con umiltà dire che la nostra Unione, il nostro Territorio, si conferma come una delle Unioni di riferimento in Regione. Una delle più avanzate, esempio per tanti altri territori.
Pur con tutti i limiti di una esperienza fortemente innovativa, lanciata in un terreno che nel 2001 era ancora semi-inesplorato, possiamo dire che le ragioni dello stare insieme del 2001 non solo sono le stesse nel 2011, ma anzi sono aumentate all’interno di un disegno sia nazionale che regionale che punta sempre di più all’accorpamento delle Autonomie locali stesse o delle loro funzioni, nella logica della riduzione dei costi, pur nella totale assenza di un disegno organico di federalismo municipale, demaniale e fiscale che si voglia. In questo quadro, regionale, nazionale ed internazionale, dove anche i territori più scettici hanno dovuto adeguarsi, la scelta di unione rappresenta certamente un plusvalore a livello gestionale ed economico e di conseguenza sul livello quali-quantitativo delle risposte ai cittadini.
Però alcuni temi come la partecipazione democratica di tutti i Gruppi Consiliari comunali al Consiglio dell’Unione e la forma di governo dell’Unione non sono ancora state affrontate in modo chiaro, anzi, i provvedimenti che ridurranno il numero dei Consiglieri comunali del 20% (e nei Comuni sotto i 10.000 abitanti in misura anche maggiore) e conseguentemente anche i Consiglieri dell’Unione nel 2014, da 31 a 25, vanno nella direzione opposta.
E’ in questa logica di squadra e di condivisione degli obiettivi che anche l’avvicendamento alla Presidenza dell’Unione diventa un passo normale e non traumatico. Proprio per la sua natura la Presidenza dell’Unione è principalmente un ruolo di sintesi e di mediazione e, di fatto, rotativa all’interno degli otto sindaci. Ognuno la può e la deve interpretare con sfumature diverse perché ogni mandato propone sfide nuove che vanno capite ed affrontate in quel momento.
Di conseguenza, nel ringraziare tutti per l’aiuto che mi avete dato, anche attraverso critiche e osservazioni, rassegno le mie dimissioni da Presidente dell’Unione Terre di Castelli.
Nello stesso momento propongo al Consiglio come nuovo Presidente il Sindaco di Vignola e Vice presidente dell’Unione Daria Denti.
Credo che Daria, che in questi anni ha svolto con impegno e autorevolezza i suoi incarichi di Sindaco di Vignola (Comune Capo distretto), Presidente dell’Assemblea ASP e Vice Presidente dell’Unione, possa essere una Presidente dell’Unione efficiente ed efficace.
“La prima” Presidente dell’Unione, la più giovane e anche questo è un segno importante che il nostro territorio dà all’Italia in questo momento così tragico.
(Il Presidente dell’Unione Terre di Castelli, Francesco Lamandini)