(Adnkronos Salute) – Medici e operatori sanitari sempre più distratti e disattenti nei confronti dei pazienti. Dal 2009 al 2010 sono infatti raddoppiate le segnalazioni a Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato (Tdm) sulle disattenzioni del personale sanitario: dal 5,8% si è passati al 12,9%. Un vero e proprio boom, compensato in parte dal leggero calo del numero delle segnalazioni sui presunti errori diagnostici e terapeutici. E’ quanto emerge dal 14esimo Rapporto Pit Salute presentato oggi a Roma al ministero della Salute.
Il Rapporto prende in esame il contenuto di 23.524 segnalazioni – relative a tutto il 2010 – che provengono dal Pit Salute sede centrale (2.205) e dai Pit Salute locali (21.319).Il tema degli errori medici e della sicurezza delle strutture sanitarie continua ad essere il problema più rilevante per i cittadini che contattano il Tdm. Il trend della presunta malpractice è in lieve crescita: dal 18% di denunce del 2009 si è passato al 18,5% nel 2010. Si si entra nel dettaglio del fenomeno si nota però un aspetto singolare: se da una parte i cittadini segnalano meno i presunti errori diagnostici e terapeutici, che dal 63% del 2009 sono scesi al 58,9% nel 2010, di contro, le segnalazioni sulle disattenzioni del personale sanitario sono più che raddoppiate. “Con il termine di ‘disattenzione’ – spiega il Tdm – intendiamo tutti quei comportamenti effettuati con trascuratezza e con mancanza di attenzione che, pur non avendo causato un danno, rientrano comunque tra le procedure incongrue e che potenzialmente avrebbero potuto creare complicazioni”.
Diversi i comportamenti che i pazienti percepiscono come cattiva assistenza e mancanza professionale. Ad esempio: la cattiva abitudine a lasciare i farmaci sul comodino senza accertarsi che siano assunti dai pazienti; la mancata applicazione delle sbarre di protezione ai letti di malati semi-coscienti, anziani, non autosufficienti; lasciare il degente in un luogo esposto alla corrente d’aria o sotto il getto dell’aria condizionata; la carenza di controlli sulle forniture delle bombole di ossigeno, di altri presidi o apparecchiature; la mancata segnalazione di gradini, pavimenti bagnati, porte di vetro; l’abbandono di materiale in prossimità delle vie di fuga.In generale, gli errori terapeutici sono stati segnalati in una percentuale maggiore di quelli diagnostici (rispettivamente 55,3% e 44,7%).
Dall’analisi dei dati si può riscontrare un incremento di segnalazioni su alcune aree specialistiche, e in particolare la pneumologia (+6%), la dermatologia (+3,1%), l’oncologia (+1,7%), l’oculistica (+1,5%), la pediatra (+1,2%), l’odontoiatria (+0,6%), e la neurologia (+0,1%). Il maggior numero di segnalazioni sui presunti errori diagnostici si registrano nell’area oncologica, con un 29,3%. A seguire l’ortopedia che, sebbene abbia riportato una diminuzione di 2,4 punti percentuali, si attesta al 14,8% delle segnalazioni totali. L’area specialistica che registra un aumento più elevato delle segnalazioni nel 2010 rispetto al 2009, è la cardiologia: +6,6% (dall’1,3 del 2009 al 7,9 del 2010).