Il carattere dinamico delle problematiche che caratterizzano l’attività venatoria, la compatibilità che va garantita fra la pratica della caccia e le attività agricole, infine, l’esigenza di mantenere alta la fruibilità del territorio a fini escursionistici e turistici, sono alla base della richiesta contenuta in un ordine del giorno presentato dal Pd (su iniziativa del consigliere Giancarlo Naldi) per chiedere di “aprire una fase di discussione finalizzata all’individuazione di linee generali per l’elaborazione di un nuovo piano faunistico venatorio”.
Nel documento si chiede alla Giunta provinciale che “siano valutate tutte le opportunità possibili per rinviare l’eventuale apertura di nuove aziende faunistico venatorie al raggiungimento delle linee d’indirizzo” e si chiede che “non si proceda alla trasformazione di aziende per la produzione di fauna selvatica in aziende faunistico venatorie” in attesa del nuovo piano faunistico venatorio.
Il documento, proposto dal Pd a fine luglio, è stato modificato dalla VI commissione il 16 settembre scorso, ed è stato approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale durante la seduta di lunedì.