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Veltroni a FestaReggio: “Perché da noi si fanno le manovre e non le riforme?”

“Oggi sono i giorni della storia, e dobbiamo affrontarli nel modo giusto, con una guida autorevole”. Parola di Valter Veltroni, ospite mercoledì sera della Sala Dibattiti di FestaReggio per un dialogo con il direttore di Europa Stefano Menichini coordinato da Gianmaria Manghi dell’esecutivo provinciale del Pd.

L’ex sindaco di Roma e primo segretario del Pd ha parlato dell’attualità politica in questi giorni intensi e convulsi, spaziando fra i tanti temi caldi del periodo. A partire dalla manovra e dall’instabilità di governo. “Berlusconi rimane aggrappato con protervia al suo posto, nonostante le figuracce internazionali. La soluzioni? Non credo siano le elezioni anticipate, questa è una fase delicatissima dopo in pochi giorni possono cambiare le situazioni finanziarie. Noi abbiamo bisogno di un governo serio domattina, guidato da una persona seria. L’obiettivo è un governo solido, è tempo di politica, non di battute, più parliamo di elezioni più il centro-destra si blinda, più parliamo di un governo vasto più ci avviciniamo a questo”, è il parere di Veltroni. Che poi ha parlato di proposte finanziarie, come la patrimoniale per i redditi sopra un milione e 200mila euro, che Veltroni sostiene da gennaio. “Di fronte a un governo come questo, in un mondo normale l’opposizione è pronta a sostituirla, da noi non succede ed è un peccato perché il Pd è nato per questo. C’è bisogno di riformismo altrimenti l’Italia muore. Perché da noi si fanno le manovre e non le riforme? Questo è il momento per prendere la maggioranza, tocca al Pd anche con proposte forti. La verità è che il centro-sinistra non ha mai avuto la maggioranza, nemmeno nel 1996 e nel 2006. Manca il respiro, ci vuole del coraggio per proposte forte. Quali? Ridurre il debito pubblico: dal 120% di oggi dobbiamo arrivare all’80% entro il 2020. Vogliamo dire che oggi è tutto un disastro, e che ci vogliono dieci anni di lavoro per risistemare la situazione? Il Pd deve rivolgersi all’Italia e chiedere 10 anni per lavorare, mentre sino ora si è vissuto di gattopardismi. E sulla patrimoniale, se non paga chi ha di più chi lo deve fare? Noi siamo il partito della giustizia sociale”.

La proposta su cui Veltroni batte maggiormente è “la riduzione dei parlamentari. La democrazia muore senza le decisioni, dobbiamo ridurre i ruoli, i parlamentari, i consiglieri regionali e le altre incarichi. Anche perché mi chiedo: perché si spendono cifre così alte per farsi eleggere, e chi li fornisce? In cambio di cosa? E vale anche per il Pd”. Così si passa anche alle modalità elettorali: “se dimezziamo i parlamentari siamo costretti a cambiare la legge elettorale, e risolviamo il problema: e volendo lo si fa in tre mesi, in Parlamento”.

Non mancano poi le escursioni su altri argomenti caldi, come le pensioni: “si deve dare un lasso di tempo dai 62 ai 70 anni per decidere di andare in pensione, ovviamente a condizioni diverse”. E i benefici alla Chiesa, al centro di tante polemiche dentro al Pd: “quando le attività della Chiesa sono benefiche lo stato deve sostenerle, negli altri casi invece penso che tutti debbano stringere la cinghia, in questa fase”.

Senza sfuggire alla questione Penati: “non dobbiamo metterci sullo stesso piano con il centro-destra: noi abbiamo reagito ben diversamente. Premesso che tutti sono innocenti sino al terzo grado di giudizio, quello che sta emergendo è un colpo serie all’immagine del Pd. C’è bisogno di una questione morale e di una criminale: dobbiamo schiantare seriamente i poteri criminali. Dove stanno i capi della mafia? Nella politica e nella finanza. Ci vuole una guerra vera con regole vere contro la criminalità. Il nostro paese ha sempre vissuto di queste dinamiche, la mafia è sempre intervenuta nella storia: dal 1992 al 1994 i poteri criminali vennero usati dal potere politico-finanziario”.
















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