sabato, 27 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeCarpiLa Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi partner del Museum of Everything di...





La Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi partner del Museum of Everything di Londra

Tre artisti della Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi espongono dal 2 settembre al 25 ottobre all’interno della Exhibtion #4, organizzata dal Museum of Everything di Londra con la curatela del californiano James Brett.

La mostra è stata allestita nella centralissima Oxford Street, occupando 15.000 feet (circa 5.000 mq) all’interno dei locali del prestigiosissimo grande magazzino Selfridges. Dieci vetrine ed un concept store accattivante catturano l’attenzione del popolo di Oxford Street. Numerose frecce conducono i visitatori alla esposizione delle opere situata nel basement . Sono esposti 400 lavori di artisti autodidatti di tutto il mondo, realizzati all’interno di 50 atelier di pittura legati a strutture dedicate a persone con disagio fisico o psichico. Il curatore della mostra preferisce parlare di ‘arte non tradizionale’ piuttosto che usare l’espressione ‘outsider art’, in quanto ritiene che quest’ultima generi dei pregiudizi. James Brett è stato geniale nel raggiungere con una sola mossa importanti obiettivi culturali e di marketing.

L’accento viene infatti posto sulla possibilità di rendere fruibile ai più questo tipo di arte, sia per coloro che normalmente frequentano i musei, sia per il grande pubblico. L’obiettivo di Brett è quello di valorizzare quest’arte creando una rete tra gli atelier inserendone le opere sul mercato. L’evento ha ottenuto importanti recensioni da testate quali ‘The Guardian’ e ‘The Economist’.

Brett precisa a Vendeline von Bredow, corrispondente di ‘The Economist’, che le opere in mostra sono state scelte per la qualità artistica del lavoro e non per la biografia degli autori. Il curatore prosegue poi asserendo che i visitatori hanno l’opportunità di sentire le cose meravigliose che le persone possono creare senza pensare all’arte. Sul sito web del Guardian Brett risponde puntualmente alla recensione di Adrian Searle che parlava di ‘lavori preoccupanti’, ‘immensamente dolorosi’ realizzati da ‘individui tormentati’ all’interno di una ‘mostra inappropriata’.

Brett risponde rassicurando che gli artisti dello show sono raramente tormentati e certamente non lo sono quando realizzano le loro opere. Brett precisa che esistono filmati in mostra che ritraggono gli artisti al lavoro nei loro atelier mentre fanno ciò che amano fare. Il curatore statunitense cita in particolare il lavoro della olandese Marianne Schipaanboord, artista sorda con paralisi cerebrale, disturbi cognitivi che si muove su una sedia a rotelle, la quale all’inaugurazione, di fronte alle sue opere esposte ha alzato il pollice. Brett non trova nulla di inappropriato in Marianne e ritiene che sia ingiusto che molte persone vengano escluse dal mercato dell’arte per questo pregiudizio. Il curatore informa il giornalista che si ricrederebbe qualora ascoltasse le brillanti idee di persone all’interno della mostra quali il musicista David Byrne, l’artista Cindy Sherman, il direttore di museo Chris Dercon, lo psicoanalista Adam Philips, l’educatore Sir. Robinson a molti altri. Queste persone, riporta Brett, ‘ritengono, come noi, che il diritto di fare arte e di essere rispettati come artisti sia per tutti, non per pochi’ e prosegue dicendo che ‘i partner del progetto e Selfridges sono pionieri. Comprendono la verità, l’umanità e la bellezza di questo lavoro mentre tanti altri non lo fanno. Perché a Selfridges? Perché i consumatori hanno pari diritti degli altri’.

Brett ha chiesto espressamente di incontrare il Presidente della Cooperativa per complimentarsi per la qualità del lavoro svolto all’interno dell’atelier Manolibera.

Il curatore ha infatti scelto ed acquistato alcune opere degli artisti dell’atelier che sono entrate a far parte della collezione permanente del museo. Gli artisti attualmente all’interno della mostra di Oxford Street sono Cesare Paltrinieri, Gianluca Pirrotta e Franco Veneri. Come ci hanno spiegato Katrina Black e Melissa Emery del Museum of everything, un’opera di Paltrinieri è stata utilizzata per realizzare un articolo del concept store: Katrina Black ha spiegato che ‘siccome una delle tecniche di Paltrinieri sono i gessetti su carta, hanno realizzato una scatola di gessetti personalizzata con una delle sue opere’. In allegato le immagine delle opere degli artisti dell’atelier Manolibera (www.ateliermanolibera.it), le biografie e le immagini della mostra.
















Ultime notizie