Oggi Finale Emilia ha un ospedale con i servizi di day hospital, day surgery ospedaliero con possibilità di ricovero e lungodegenza da 32 posti letto. Nel 2013 il nosocomio di Finale Emilia uscirà dalla rete ospedaliera provinciale per scendere al rango di struttura ambulatoriale e questi servizi non ci saranno più.
Sotto l’altisonante nome di Casa della salute Finale Emilia avrà una day surgery ambulatoriale senza possibilità di ricovero, un servizio di lungoassistenza da 20 posti letto e un insieme di ambulatori, certamente utili, ma che non sostituiscono le funzioni di un ospedale. Inoltre non è chiaro da chi saranno gestiti questi ambulatori e da quale personale medico; gradiremmo precise risposte in merito all’aspetto gestionale di questi servizi.
A conti fatti, al netto delle novità di poco spessore, aveva ragione il Sindaco di Mirandola, l’ospedale di Finale Emilia chiude.
Proprio non si capisce la soddisfazione espressa dal Sindaco Ferioli e dall’Assessore Stipa per un nuovo piano sanitario che impoverisce ulteriormente Finale Emilia. Ci saremmo aspettati un Sindaco battagliero, pronto a difendere l’ospedale del Comune della provincia di Modena più distante dal Policlinico e da Baggiovara, e invece no, la giunta Ferioli svolge il ruolo di notaio di scelte già compiute da altri. In campagna elettorale Ferioli si era fatto garante del mantenimento dell’Ospedale e dopo due mesi dalla sua elezioni questa promessa è già sfumata.
Sottolineiamo, in particolare, la gravità della perdita della lungodegenza, che offre oggi ai finalesi un prezioso servizio per i pazienti che necessitano di cure prolungate e per i loro famigliari impegnati nell’assistenza. Se con la lungodegenza i pazienti post acuti potevano essere ricoverati a Finale questo non sarà più possibile con la lungoassistenza, che prevede un servizio non di carattere medico ma solamente infermieristico.
Ci auguriamo che il Comune di Finale Emilia riesca almeno ad ottenere l’hospice per i malati oncologici, magari in numero maggiore a 6 posti letto, vista la costante crescita delle patologie tumorali. Invitiamo altresì il Sindaco a richiedere, in occasione del nuovo PAL, uno studio specifico sui picchi di malattie oncologiche nell’Area Nord, come da noi indicato nel nostro programma elettorale.
Sul finire degli anni ’90 Finale Emilia ebbe la capacità di salvare il proprio ospedale, di mettere in campo una vasta mobilitazione popolare in grado di modificare il finale di un film che altri avevano già scritto per noi. Noi siamo pronti a riprendere quella mobilitazione per difendere il nostro presidio ospedaliero, perché il diritto alla salute dei finalesi non può essere compresso per tagliare i costi della sanità modenese e giustificare la scelta, sbagliata, di concentrare nel raggio di 10 km i due grandi ospedali della provincia, il policlinico e Baggiovara.
La tutela dell’ospedale era al centro del programma della lista civica Sinistra per Finale Emilia, e su questo tema continueremo ad informare i cittadini e a mobilitarci per salvare l’ospedale dei finalesi, perchè il diritto alla salute non ha colore politico.
(Stefano Lugli, Luciana Reggiani – Lista Civica Sinistra per Finale Emilia)