La Cispadana è un’opera infrastrutturale fondamentale per lo sviluppo del territorio dell’Area Nord della nostra provincia. E’ importante che l’avvio dei lavori sia preceduto da un confronto con le organizzazioni sindacali per avviare una “contrattazione d’anticipo” che consenta un costante monitoraggio delle condizioni di lavoro e di sicurezza delle maestranze che vi lavoreranno.
L’appalto, che è stato affidato con la modalità del massimo ribasso, modalità che non consente, come nell’offerta economicamente più vantaggiosa, di inserire criteri preventivi di qualità nella progettazione e nell’esecuzione, andrà costantemente monitorato per garantire anche un puntuale rispetto dei programmi. La conferenza dei servizi, che vede i comuni interessati prendervi parte in modo in modo unito e compatto, è un dato positivo e decisivo.
Importante è stato l’impegno dei comuni dell’Unione dell’Area Nord e del Comune di Novi di trovare sedi comuni per seguire la realizzazione di questa arteria autostradale imprescindibile per lo sviluppo dell’economia della zona.
L’esperienza maturata dalle organizzazioni sindacali, negli anni passati, nella gestione dei complessi cantieri dell’Alta velocità, ci consente di affrontare con la competenza necessaria le questioni legate alla cantierizzazione dell’opera.
Fondamentale è che si sciolgano tutti i dubbi relativamente ad impatto e tracciato, una parte del contesto socio-economico non può rimanere immotivatamente ostile all’avvio di un processo che prepara quest’area ad un’uscita dalla crisi che anche in questa realtà ha colpito duramente.
L’avvio del cantiere poi significa anche effetti positivi sul comparto delle costruzioni, che ha perso a Modena, in questi anni, più di quattromila posti di lavoro.
Condividiamo infine le considerazioni che Piacentini di Confai Pmi, ha espresso di recente in merito alle vicende Cispadana. Anche agli imprenditori rivolgiamo l’invito a strutturare un confronto con le organizzazioni sindacali per affrontare preventivamente tutti i temi legati alle condizioni di lavoro di chi verrà impegnato in quest’opera, e anche per definire un protocollo etico che ci permetta di sbarrare preventivamente ogni tentativo, da parte dell’economia illegale, di saltare sul carro di quest’opera, concordando che l’affidamento degli eventuali subappalti deve andare alle aziende che rispondono ai criteri della legge regionale sull’edilizia e quelli contenuti nel protocollo appalti vigente in provincia di Modena.
(Fillea/Cgil Modena)