Il Consiglio comunale di Sassuolo ha approvato all’unanimità lo Statuto, l’Atto costitutivo e le prime quattro convenzioni dell’Unione dei Comuni del distretto ceramico, che include Sassuolo, Fiorano, Formigine, Maranello e Prignano. Da tutti i banchi del consiglio, quelli riservati a maggioranza e opposizione, è stata manifestata approvazione per una fase che è stata definita storica sia dal sindaco Caselli che dai rappresentanti della minoranza. Dall’Unione si attende un futuro di razionalizzazione dei costi e dei servizi, utile per i cittadini tutti gli ambiti.
A presentare i documento che di fatto sanciscono la costituzione dell’Unione, è stato il sindaco Luca Caselli.
Uno statuto molto semplice, ha detto il sindaco, in cui si stabilisce che la sede è a Sassuolo, in via Adda 50, presso l’Ufficio comune e questo conferma che Sassuolo è il naturale capoluogo di questa Unione. Viene costituita a tempo indeterminato, tutte le cariche sono gratuite. Il consiglio dell’Unione è costituito da 27 membri, fra cui vengono eletti un presidente e un vicepresidente. I sindaci ne fanno parte di diritto e i consiglieri sono stabiliti in proporzione agli abitanti: 10 per Sassuolo, 8 per Formigine, 4 per Maranello e Fiorano, 1 per Prignano. Anche la selezione fra maggioranza e opposizione avviene in modo proporzionale rispetto ai consigli cittadini.
La giunta dell’Unione non ha al momento cariche specifiche, anche perché si parte con un numero limitato di convenzioni.
Mi sento di affermare, ha proseguito il sindaco, che si tratta di un momento storico. Arriviamo a un traguardo più volte auspicato, gettando le fondamenta iniziali e minime per poi proseguire con passaggi sempre ben ponderati, arrivando a includere nel’Unione altri servizi.
Secondo Antonio Caselli del Pd si tratta di un fatto positivo, anche per esserci arrivati entro aprile, in modo da godere fin da subito dei finanziamenti regionali specifici. Ritengo che sia fondamentale crederci veramente. In questo senso l’Unione a costo zero, come viene spiegata dal sindaco, mi pare un limite. Anche se risultiamo il Comune capo distretto, mi pare invece di vedere realtà piuttosto omogenee con una evidente affermazione di Formigine, che è in forte crescita come popolazione. In questo senso l’Unione può anche essere un motivo di risveglio per Sassuolo, che la veda recuperare realmente il suo ruolo di capofila, che le viene sempre meno riconosciuto.
Stefano Bargi della Lega ha confermato le sue perplessità. Anche in passato, ha detto, mi ero espresso in termini di prudenza perché non vorrei che l’Unione si tramutasse in qualcosa di disastroso per Sassuolo. Preferirei chiamarla una federazione di Comuni, in cui tutti mantengono la propria identità. Bisogna evitare la creazione di un blocco amministrativo dal quale a cascata arrivino sui singoli territori provvedimenti già decisi. Del resto le bagarre politiche dietro questa Unione sono cominciate fin da subito, fin dall’assegnazione della sede, che doveva essere in via Fenuzzi, Municipio di Sassuolo, ma è stata spostata all’Ufficio comune per questioni di opportunità politica nel rapporto di forze fra il Comune di centrodestra e gli altri di centrosinistra.
Temo assunzioni di mega-dirigenti, mentre vorrei che l’Unione fosse un’opportunità per ottimizzare e per ridurre costi e personale. E’ un’esperienza da cominciare con prudenza, passo per passo, ricordando che tutto ciò che si allontana dal territorio diventa più problematico per la gente. Dico fin da ora che in caso di situazioni che mi appaiano determinate non nell’interesse dei cittadini, chiederò l’immediato recesso dall’Unione e dichiarerò l’esperienza fallita.
La Lega è vicina ai cittadini e vuole i servizi vicini ai cittadini.
Susanna Bonettini del Pd, nel rivolgere un plauso all’amministrazione che è arrivata a questo grande risultato politico, si è detta invece perplessa dall’intervento della Lega. E’ ormai accertato, ha detto, che per ottimizzare costi e servizi ci vuole un bacino di riferimento ampio come quello dell’Unione. Lo statuto per come è fatto rispecchia tutte le culture e sensibilità politiche. Il sindaco, che ci aveva preoccupato con l’uscita dall’associazione dei Comuni, ha invece ottenuto un risultato importante. Non sono d’accordo sulla preoccupazione per il costo zero e i gettoni di presenza. I costi della politica sono altri, per ottenere risultati in questo caso bisogna impiantare uno strumento reale, che avrà dei costi, ma che a medio lungo termine ha l’obiettivo del risparmio e della razionalizzazione. La Lega non ci crede, ma chiedo al sindaco di procedere invece per aumentare il numero dei servizi che entrano nell’Unione. Il Pd in questo lo sosterrà sempre, come lo ha sostenuto per la sede a Sassuolo.
Giuseppe Megale ha sottolineato come diversi servizi sostanziali restino al momento fuori dall’Unione. Auspico che nei prossimi due anni entrino davvero altri tre servizi in convenzione. Questo organismo non è un fatto contingente legato alle maggioranze politiche del momento, va oltre. Se si parte col minimo vuol dire che qualche difficoltà c’è stata ed è comprensibile, ma dissento fortemente dal consigliere Bargi. Difendere l’orticello di casa non porta da nessuna parte e proprio qui la politica deve dimostrare il suo ruolo.
Ugo Liberi del Pdl ha commentato il risultato come positivo. L’Unione fa la forza davvero, ha detto, e questa nuova esperienza può essere utile per confrontare e collaudare nuove metodologie di lavoro e risparmio. Negli ultimi due anni la nostra amministrazione ha lavorato molto in questo senso, razionalizzando spese che magari la consuetudine gestionale non vedeva o non riusciva a individuare. Questa è l’occasione per fare altrettanto, anche in collaborazione. Lo considero del resto un matrimonio di interesse perché oggi sappiamo che da soli avremo sempre più difficoltà. Concordo però sulla necessità di procedere prudentemente, le prime tre o quattro convenzioni ci aiuteranno a rodare la macchina. Per il futuro auspico che diventi questo l’ente di riferimento della nostra città, di un territorio omogeneo, diverso da quanto rappresentato dalle Province, trasversali ad aree molto diverse fra loro.
Per Sandro Morini del Pd l’approdo all’Unione è un risultato straordinario, che a mio parere, ha detto, è proprio frutto della disomogeneità politica di questo territorio, che ha snellito certi barocchismi della politica. Gli effetti positivi li vedremo certamente entro qualche anno. Siamo molto contenti perché l’Unione era nel programma del Pd, mentre non era in quello del centrodestra. Appena arrivato al governo il centrodestra ha spaccato l’associazione dei Comuni per motivi politici, superando in modo traumatico quell’esperienza e aprendo così la strada a quella attuale. E’ vero che si parlò anche di Sassuolo con la Valle del Dragone a un certo punto, ma sono contento che invece si sia approdati al risultato migliore.
Camilla Nizzoli del Pdl ha dichiarato di condividere la valutazione positiva di Ugo Liberi, ma di comprendere anche le perplessità di Bargi. E’ evidente che nell’Unione il centrodestra sarà sempre minoranza politica, ma non ci faremo mettere sotto scacco, ne sono certa.
Francesca Gottardi della Lega ha chiarito che per il suo partito l’Unione non è motivo di contrarietà. Crediamo nella razionalizzazione dei costi, ma non abbiamo la certezza che questo obiettivo venga raggiunto e per questo chiediamo di verificare attentamente. La decentralizzazione dei servizi del resto è storicamente causa di aumento dei costi e se esistono invece eccellenze come quella rappresentata dall’Ufficio comune, dipendono proprio da un lavoro attento e maturato dopo anni. Anche per il futuro quindi, diamoci il tempo di valutare i benefici.
Claudio Corrado del Pdl ha giudicato lecite le preoccupazioni, ma confermato che l’Unione è un passo verso quello che il mondo ci chiede: provare a fare sistema. Auspico che si tenda a miglioramento generale di competenze e meccanismi, senza bagarre politica. I risparmi di costi secondo me ci saranno, nel Ced per esempio sono già evidenti. Affrontiamo i passaggi caso per caso.
Andrea Lombardi del Pd si è confermato preoccupato dalla posizione della Lega, che parla di recesso e inevitabile fallimento. Non sono certo condizioni ideali per partire. La Lega ci dica col suo voto come la pensa. Io credo che nell’Unione tutti faranno l’interesse comune. Ci sono servizi che in chiave solo comunale sono miopi e inadeguati.
Ha ripreso la parola il sindaco Caselli. Quando abbiamo creato questo tavolo, ha detto, nessuno pensava alle contingenze partitiche. La prospettiva dell’Unione prescinde da maggioranze e minoranze attuali. Ci saranno maggioranze geografiche diverse da quelle politiche. Sassuolo deve essere contenta di avere un ruolo centrale. Siamo il Comune maggiore, quello che appare meglio organizzato, siamo centrali anche geograficamente. L’Unione serve per le cose concrete, per governare. E’ vero che qui il centrodestra sarà minoranza ma in questo caso fermarsi a questo particolare è miope. Invece l’occasione è grande: ho il sogno di un distretto con le stesse tariffe dappertutto e capace di affrontare insieme il rilancio. Vorrei che Sassuolo fosse la testa, il Comune che propone e che si sacrifica nell’interesse del territorio.
Sergio Basile di Italia dei valori ha riassegnato il ruolo di protagonisti di questa scelta ai cittadini. In questo senso sono giusti i passi fatti dal sindaco ma vanno rispettate anche le perplessità del consigliere Bargi.
Anna Maria Anselmi della Lista per Sassuolo si è dichiarata a favore dell’Unione.
Lo Statuto e l’Atto Costitutivo dell’Unione dei Comuni del distretto ceramico è stato quindi posto in votazione e approvato all’unanimità.
Di seguito si è passati all’esame delle prime quattro convenzioni incluse nella nuova Unione: servizi telematici (Ced); Protezione civile; servizio sociale e ufficio di piano.
Per illustrare le novità nella convenzione riguardante i servizi telematici è stato chiamato l’ingegner Cantelli, responsabile Ced dell’Università di Bologna e direttamente coinvolto nel servizio telematico sassolese.
E’ una convenzione pragmatica, ha detto Cantelli, che si prefigge soprattutto l’obiettivo di armonizzare i servizi. Per ora getta le basi verso questa direzione, perché i cittadini hanno bisogno di riferimenti analoghi su tutto il territorio, in termini di connettività e servizi di base.
Per la protezione civile all’illustrazione ha pensato il vicesindaco Menani. E’ stato un accordo un po’ complesso, ma raggiunto consente di accedere anche a opportuni finanziamenti regionali. Il senso è quello di mettere insieme energie e risorse per una comunità allargata, in modo da avere capacità di intervento su area vasta e un ritorno in termini di efficacia, efficienza e economicità. Non rientrano nella convenzione i poteri di ordinanza dei sindaci. Insieme si programmano invece il Piano di protezione civile, l’attività formativa, la prevenzione dei rischi, la gestione post emergenza. Ci saranno un responsabile dell’Unione e un comitato. In chiusura voglio anche dire che capisco le perplessità del mio gruppo, la Lega, e sono d’accordo sulla necessità di partire con poco.
Per servizi sociali e ufficio di piano a illustrare è stato chiamato l’attuale responsabile Walter Benati. Per noi cambia poco, ha spiegato, perché l’ufficio funziona già in modo comune da tre anni. Questa rielaborazione è funzionale all’acquisizione di contributi regionali. Nel nostro caso inoltre l’ufficio fa riferimento al distretto sanitario e quindi comprende l’intero territorio, non solo i cinque comuni dell’Unione. Quello che succederà è che i cinque Comuni conferiranno i servizi e poi subentrerà il distretto sanitario, che saròà chiamato a sua volta al,la firma della convenzione con il suo direttore. Questa è la principale novità.
Andrea Lombardi del Pd ha sottolineato come, proprio l’aspetto dei servizi sociali non possa essere interpretato che in ottica sovracomunale, soprattutto in territori vicini come questi. Ci sono cose importanti da fare insieme fin da subito: sui minori vittime di violenza, sul bullismo. Nota critica, mi chiedo perché Casa Serena, uno dei fiori all’occhiello possibili di questa convenzione, ne resti invece esclusa.
Claudio Corrado del Pdl si è soffermato sulla convenzione per i servizi telematici, riconoscendo l’importanza di ottimizzare a armonizzare questo tipo di strumenti sul territorio.
Per Stefano Bargi della Lega quello informatico è proprio uno degli ambiti in cui ci aspettiamo dall’allargamento una razionalizzazione dei costi. Controlleremo con attenzione.
Antonio Caselli del Pd ha ribadito la necessità di porsi obiettivi importanti e di crederci fin dall’inizio. Quello telematico per esempio, non sarà certamente un ambito a costo zero, ma nell’Unione bisogna credere e anche investire.
Le convenzioni per i servizi telematici, per la Protezione civile e per i servizi sociali e Ufficio di Piano sono state tutte approvate all’unanimità.
(Resoconto a cura dell’Ufficio Stampa del Comune)