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Sassuolo: Lettera a Ugo Liberi di Sighinolfi (Pd)

Egregio dott. Liberi,

A riguardo delle frasi a me attribuite nei confronti dell’assessore Severi, volevo rassicurarla sul fatto che non ho MAI pronunciato quella frase, come potranno testimoniare molti dei presenti. I fatti si sono svolti in questo modo: stavo discutendo in maniera civile con l’assessore, condividendo in linea di massima la sua posizione sul burqa. Non riuscivo a capire perchè si sia parlato di burqa (il burqa afghano interessa lo 0,1% dei musulmani sassolesi) quando la giunta nega il diritto al luogo di culto (non la moschea in se, bensì il diritto ad averlo) attraverso odg e campagne strumentali. L’assessore Severi oltre ad esporre il suo legittimo punto di vista, ha rilanciato chiedendomi come mai, ad esempio sull’affaire moschea, la posizione degli altri comuni del distretto, a suo dire, sia discordante da quella del PD Sassolese. A quel punto si sono sollevate più voci e più interventi e non ho potuto rispondere all’assessore che si è allontanato, dicendomi che sarebbe tornato per finire il discorso. A quel punto qualcuno ha chiesto se la Severi si fosse allontanata per andare a prendere “qualcosa”. Li una voce dietro le mie spalle ha esclamato: “lo sappiamo tutti che cosa è andata a prendere l’assessore!”. Qualcuno ha riso, a quel punto mi sono girato per tentare di individuare il “buontempone”, e la mia frase è stata: “vabbè…”.

Da quel momento in poi si è scatenata una bagarre che ha visto il dott. Rega aggredirmi dicendo che ero un “senza palle” chiedendomi di ripetere i presunti improperi detti in assenza dell’assessore. Ho ribadito che non ho detto assolutamente nulla. Successivamente sono stato definito un “clone di Berlusconi” e mi è stato detto che la sinistra certo si scandalizza per Ruby, quando poi diciamo le stesse cose sessiste per primi, col solito giochino, a parer mio assurdo, che siamo “uguali a Silvio”.

Premesso che non ho mai avuto un livello di relazione tale con l’assessore Severi da giustificare un’affermazione di questo genere, come poi specificato anche con la stessa (la Severi, tra l’altro, mi ha detto che ad un’affermazione del genere mi avrebbe tirato “un ceffone in faccia”, e sono pienamente d’accordo con lei, dal momento che mai e poi mai millanterei relazioni di quel genere con nessuna donna del pianeta…) ebbene, accompagnato dai carabinieri, sono finalmente riuscito ad allontanarmi da li.

Ora, che io debba oggi descrivere una situazione di questo tipo, che per quanto mi riguarda è ai limiti del grottesco, vedendomi costretto a fare il verbale dell’accaduto è assolutamente IMBARAZZANTE. Temo che ci sia un problema di discernimento: un conto è il dibattito politico o una dichiarazione politica, un conto sono questi tentativi di montare un caso stampa assolutamente insensato. Se la battutaccia è stata una battutaccia, non si può affibbiarmela con questa leggerezza. Io ho avuto scontri anche pesanti con la maggioranza nell’ultimo anno e mezzo, non mi sono mai sognato di scrivere 4 comunicati stampa in fila, nemmeno quando il sindaco si è alzato in piedi durante un consiglio comunale additando me ed un’altro esponente del PD (Renzo Catucci) come persone poco raccomandabili. Questo perchè ritengo assolutamente estraneo alla politica questo tipo di approccio. Temo che più che la risoluzione dei problemi della città, che passa anche dal confronto serrato con l’opposizione, qui si stia cercando di zittire un po’ tutti coloro che contestano in maniera veemente e senza tanti fronzoli determinate iniziative politiche della maggioranza.

Io non sono certo un santo e non sono sicuramente il più moderato dei militanti, ma mi trovo costretto a chiedervi, colleghi del PDL, se è necessario fare tutto questo “caos” attorno a questa cosa. Io non ho mai e poi mai considerato la Severi al pari di quello che mi è stato detto sabato. Capisco che è stato frustrante trovarsi la sala piena di giovani dell’opposizione che non applaudono, capisco che Nello Rega viva una situazione di difficoltà, ma nessuno ce l’aveva ne con Nello Rega ne col burqa, semplicemente ci si chiede come possa essere possibile che a Sassuolo l’integrazione delle minoranze venga fatta sempre e solo a colpi di generalizzazioni e di filmati in cui si vedono mullah e imam, da tempo scaricati dalla stragrande maggioranza delle associazioni islamiche locali, che predicano l’invasione dell’occidente. A questo e solo a questo io vorrei poter portare il mio contributo, ad un dialogo che preveda uno scambio alla pari: diritti in cambio di doveri, ad un dibattito pubblico dove si possa PARLARE DI POLITICA d’integrazione. Tentare di deviare da questo dibattito fondamentale, che dobbiamo necessariamente affrontare oggi, gettando discredito sul “giovane” dirigente del PD locale, per me è FOLLE.

Spero di non dover ritrovarmi davanti ad un giudice a ripetere queste cose coi miei testimoni. Ci sta perdendo tutta Sassuolo da questi atteggiamenti, e mi dispiace ma non ho nessuna intenzione di assumermi la responsabilità personale o politica di quello che è successo. Che sia ben chiaro questo fatto. Se il “buontempone” ha intenzione di rendersi noto, farà le sue scuse, sacrosante, ma io non mi prendo le colpe per una cosa che non ho detto ne pensato, checché ne dica Nello Rega. E’ ora di rialzare la testa una volta tanto: prima la calzetta, adesso questa cosa. Sassuolo non è la brutta copia della peggiore politica nazionale. Ed io onestamente non ci sto a prendermi del “sobillatore” solo perchè ho sempre preso una posizione in difesa di chi, a parer mio, non gode degli stessi diritti che devono essere riconosciuti a tutti. Se difendere i diritti di un immigrato regolare, di un cittadino musulmano, è una colpa; allora io sono colpevole, ma di questo, non di altro.

La solitudine, il discredito, l’isolamento non hanno importanza: io credo in questa cosa, l’ho sempre creduta e andrò avanti a sostenerla, perchè sono convinto che è ciò che sostiene anche il mio partito.

Questo per me è fare la politica di Sassuolo nel terzo millennio.

Poi dite pure quello che volete.

Distinti Saluti.

em.sighinolfi
















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