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150 anni fa nascevano le Deputazioni di Storia Patria dell’Emilia Romagna, a Reggio Emilia le celebrazioni

Le Deputazioni di Storia Patria dell’Emilia Romagna celebrano con una serie di eventi a Reggio Emilia il 150° anniversario della loro fondazione. Un concerto (10 febbraio, ore 21, chiesa Sant’Agostino), mostre, un convegno (13 febbraio, ore 9.30, Sala Capitano del Popolo dell’Hotel Posta) e un documentario per sottolineare l’opera ed il valore di istituzioni nate per decreto del governatore dell’Emilia Luigi Carlo Farini il 10 febbraio del 1860, nel pieno del processo unitario, dopo la caduta del regime estense e un anno prima della proclamazione dell’Unità d’Italia; la controfirma fu posta dal reggiano Luigi Chiesi, Ministro di Grazia, Giustizia e Culti.

Le tre Deputazioni, tuttoggi attive, con sede a Bologna, Modena e Parma, ebbero tra gli “uffici” – oggi potremmo dire “obiettivi – la raccolta e la pubblicazione di antichi documenti e, inoltre, la raccolta di tradizioni, leggende e vocaboli dialettali da ordinare in un dizionario. Per finanziare le spese, necessarie per ricerche e pubblicazioni, furono stanziate 20.000 lire dell’epoca.

La Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi comprendeva i territori dell’antico Ducato Estense e associava fra loro Modena, Reggio, Massa e la Garfagnana; i primi soci, per Reggio, furono i professori Prospero Viani e Bernardino Catelani. A distanza di un secolo e mezzo la sezione reggiana di questa Deputazione organizza alcune manifestazioni, presentate nel corso di una conferenza stampa presso la Biblioteca dei Cappuccini che ospiterà l’incontro pomeridiano del convegno di studi del 13 febbraio e una mostra in settembre. Presenti alla conferenza Gino Badini, già direttore dell’Archivio di Stato e dal 2008 presidente della Deputazione reggiana di Storia Patria, Nadia Calzolari, coordinatrice attività Beni Culturali dei Cappuccini dell’Emilia-Romagna, e Davide Dazzi, presidente della Società Reggiana di Studi Storici che collabora alle iniziative.

Come sottolinea Badini “Chi oggi si sofferma a riflettere sul passato della nostra città, ne ricerca le origini e le personalità che l’hanno popolata nei secoli e nei millenni passati, molto spesso s’imbatte negli scritti dei soci della Deputazione di Storia Patria che fra Otto e Novecento hanno condotto ricerche e studi su molteplici aspetti delle vicende attinenti al nostro territorio. E da quei lontani anni, con alterne fortune, il sodalizio ha stimolato le indagini storiografiche, ha organizzato sedute di studio e convegni, ha pubblicato volumi e periodici, ha contribuito in modo encomiabile ad illustrare la millenaria e ricca compagine di eventi che hanno inciso sulla crescita della società reggiana. Fra i suoi presidenti basterebbe ricordare due figure eminenti della vita cittadina: Naborre Campanini (1850-1925) e Andrea Balletti (1850-1938), quest’ultimo autore fra l’altro di un’apprezzata ‘Storia di Reggio nell’Emilia’ di settecento pagine”.

Dopo 150 anni la Deputazione reggiana (la sede è in Corso Garibaldi, 59) è ancora molto attiva ed ha centinaia di soci che ne sostengono l’azione culturale e che contribuiscono in vario modo alle sue finalità scientifiche. Agli iscritti, come a tutta la cittadinanza, vengono proposte relazioni mensili su ricerche e documenti inediti di storia locale, poi pubblicati sul trimestrale “Bollettino Storico Reggiano”, nato nel 1968. Chiunque può associarsi o, meglio, aggregarsi perché la Deputazione, istituzione di diritto pubblico voluta dallo Stato, ha conservato nel tempo questo status giuridico; la quota di adesione è di 40 euro.

Grazie al volontariato dei suoi studiosi, la Deputazione reggiana svolge un’intensa attività, ma con risorse adeguate potrebbe appassionare alla storia locale anche i giovani delle scuole: “I giovani possono essere interessati alle vicende storiche – spiega Badini – bisogna, però, coinvolgerli nel modo giusto e penso che un buon sistema possa essere quello di partire dalla storia locale per arrivare a quella nazionale. Far conoscere vicende, luoghi, personaggi e monumenti della storia reggiana sarebbe senz’altro più coinvolgente della lettura di un documento o di un libro. La Deputazione si assumerebbe molto volentieri questo onere, ma occorrerebbero dei finanziamenti per le iniziative, soprattutto per formare alla divulgazione chi deve andare nelle scuole. E’ un problema che abbiamo ben presente e anche la mostra che sarà allestita in settembre presso la biblioteca dei Cappuccini di Reggio Emilia ha proprio l’obiettivo di avvicinare i giovani alla storia locale, mostrando loro come si può ricostruire in modo semplice un evento, un episodio o una biografia”.

Tra le prossime iniziative della Deputazione c’è una collana di fonti e studi dove confluiranno trattazioni specifiche su personalità dell’arte emiliana, in particolare reggiana, e di eventi che hanno connotato la storia del territorio: si inizierà con “Il letterato reggiano Gabriele BOMBACE (1531-1602) – Una vita tra l’Ariosto, il Correggio, i Farnese e i Carracci”; la collana farà riscoprire questo personaggio e tanti altri in futuro.

Altre informazioni sul sito Depresto.

















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