Un ex promotore finanziario, un 52enne originario di Bondeno (Ferrara) residente a Castel Maggiore (Bologna), ha ricevuto un avviso di fine indagine per truffa e appropriazione indebita. Contro l’uomo – che aveva un contratto con la società di un gruppo bancario – una ventina di denunce di clienti di cui gestiva i patrimoni, comprese due sorelle che gli avevano affidato circa sei milioni. Secondo l’accusa, si sarebbe intascato parte del denaro.
L’inchiesta è nata dopo la denuncia della banca, che ha fatto partire le indagini della procura. Ad aprile il professionista era stato sospeso dal servizio alla luce della delibera della Consob: la commissione infatti aveva riscontrato irregolarità nella gestione degli investimenti in due casi del 2006 e del 2007. Per il promotore era scattata una sospesione dall’attività di due mesi.
Secondo la Consob l’uomo avrebbe presentato documenti falsi, fornendo ai clienti informazioni non vere e riscoutendo dei finanziamenti da parte di alcuni di loro. Il promotore gestiva milioni di euro per conto dei suoi clienti, ma invece di farli fruttare – secondo l’accusa – avrebbe causato forti perdite: parte degli investimenti sarebbero andati male, un’altra parte invece se li sarebbe intascati.