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Soragni, sindaco di Finale, sulla vicenda del deposito gas di Rivara

SoragniTra lo stupito e lo sconcertato. E’ così che Raimondo Soragni, sindaco di Finale e da sempre in prima linea nella battaglia contro il deposito di gas, giudica le dichiarazioni di Enrico Tagliaferri, manager di Independent.

“Per prima cosa – attacca il primo cittadino – vorrei tranquillizzare Tagliaferri: noi della Bassa siamo persone civili, di certo non lo accoglieremo con i pomodori, ma stia sicuro che siamo pronti ad approfondire fino in fondo il loro progetto, spulciando anche le virgole perché si tratta semplicemente di un integrazione al precedente che già aveva subito una bocciatura. Non era sicuro allora perché mai dovrebbe esserlo adesso? Dice di aver agito con serietà e scrupolo e quindi mi viene da pensare che il primo progetto fosse stato studiato in modo superficiale, senza gli adeguati approfondimenti dal momento che sono ormai due anni che hanno ripreso gli studi. Ma soprattutto mi fa riflettere un altro aspetto della vicenda: leggo che il deposito di Rivara sarebbe il primo in Italia e di contro si dice che non provocherebbe alcun terremoto o al massimo i sismi indotti non darebbero conseguenze. E’ abbastanza strano – conclude il sindaco Soragni -, c’è una contraddizione di fondo: come si può sostenere l’assoluta sicurezza di un progetto mai sperimentato? Come si può sostenere che eventuali sismi non provocherebbero danni? Ci sono studi di esperti che dicono il contrario (vedi il documento dell’Unmig di Bologna) e il ricordo di quanto accaduto a L’Aquila non può lasciarci insensibili e preoccupati. Ma come già avvenne due anni fa, anche questa volta sarò in prima linea perché la Bassa ha già dato”.
















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