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Crisi Omga: venerdì tavolo istituzionale in Provincia

Il tavolo istituzionale per la vertenza Omga è convocato per il pomeriggio di venerdì 6 marzo nella sede dell’assessorato al Lavoro della Provincia di Modena. L’azienda di Soliera del settore macchine per la lavorazione del legno, 86 dipendenti, ha avanzato la richiesta di concordato preventivo.


«Vista la situazione di forte difficoltà tra azienda e sindacati evidenziata dall’ultimo incontro nella sede di Confindustria Modena – spiega l’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli – insieme con i sindaci di Carpi e Soliera abbiamo deciso di convocare le parti per fare una sintesi di possibilità da un lato e aspettative dall’altro al fine di individuare ogni possibile soluzione che possa determinare una ripresa dell’attività aziendale, unica possibilità per salvare il maggior numero possibile di posti di lavoro».

Il progetto sul quale azienda e sindacati si stanno confrontando passa attraverso la possibilità, appunto, di un concordato preventivo che consenta il subentro di una nuova società che, seppur di dimensioni minori, possa farsi carico della ripresa produttiva.

«Al tavolo istituzionale – prosegue Cavicchioli – ci sarà però un convitato di pietra: le banche. Per questo, insieme all’assessore Palma Costi, che con me seguirà la vicenda, chiederemo un incontro anche agli istituti di credito confidando che, in linea con il loro ruolo, possano sostenere adeguatamente il nuovo piano industriale».

Per Cavicchioli, che esprime solidarietà ai lavoratori in sciopero, Omga «rappresenta un esempio significativo di questa crisi: se ne esce tutti o nessuno; e per uscirne, tutti devono fare la propria parte, senza pretendere, in un momento come questo, di giocare la partita in proprio. Verranno, e spero presto, i momenti in cui contrapporsi per salvaguardare interessi di parte, ma oggi è indispensabile che tutti comprendano che l’avversario comune da battere è la crisi – conclude Cavicchioli – di fronte alla quale è scorretto quanto inutile pensare di salvarsi abbandonando il campo».
















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