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Crisi Faral: no a licenziamenti, Cigs per un massimo di 80 lavoratori

Scongiurati 40 licenziamenti alla Faral azienda metalmeccanica di Campogalliano. I Sindacati di categoria Fim e Fiom di Carpi hanno raggiunto
lo scorso 15 maggio l’accordo con l’azienda presso il Ministero del Lavoro che prevede a fronte della situazione di crisi aziendale (calo delle
vendite e previsione di forte contrazione del mercato per il futuro), la Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per un anno e per un massimo di 80 addetti a rotazione mensile con anticipazione dell’integrazione salariale a carico dell’azienda.


L’accordo sulla Cigs riguarda, oltre allo stabilimento di Campogalliano anche l’altro stabilimento Faral, la fonderia di Orgiano di Vicenza, che interessa sino ad un massimo di altri 60 lavoratori.

“Il ricorso agli ammortizzatori sociali, a cui in un primo mento l’azienda si era opposta – spiegano Stefano Bassoli Fiom/Cgil Carpi e Alessandro
Martignetti Fim/Cisl Carpi – è frutto dell’azione sindacale di questi mesi e delle lotte dei lavoratori”.

“Questo ha consentito di evitare il licenziamento dei 40 lavoratori di Campogalliano dichiarato dall’azienda”.
Gli stessi esuberi sono inoltre stati ridotti dai 40 dichiarati inizialmente dall’azienda a 34. Per questi lavoratori in esubero sono
previsti corsi formativi per favorirne il reinserimento attraverso nuovi sbocchi professionali in altre aziende del territorio, con l’impegno delle parti a favorire la ricerca di nuove occupazioni.
Nell’Accordo è prevista inoltre la possibilità di messa in mobilità esclusivamente volontaria e sulla base dei requisiti pensionistici individuali, con un incentivo all’esodo di 13.000 euro.

















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