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Apre lunedì il cantiere del piazzale del Santuario di Fiorano

Lunedì 19 maggio 2008 apre il cantiere per gli attesi lavori di riqualificazione di Piazza Papa Giovanni Paolo II a Fiorano Modenese, più
conosciuta come “Piazzale del Santuario”, per dare alla Basilica della Beata Vergine del Castello uno spazio degno dell’arte, della cultura e
delle funzioni che il sacro edificio è chiamato a svolgere.

L’impegno è di concludere le opere previste dal progetto dell’architetto Giovanni Cavani
entro l’8 Settembre, giorno della trecentenaria sagra.
Per tutto il tempo dei lavori, l’accesso alla Basilica viene garantito ai pedoni, ma non sarà possibile l’accesso degli autoveicoli, se non quelli
espressamente indicati nelle ordinanze.
Il progetto di riqualificazione tiene conto della doppia funzione che il piazzale oggi svolge: permettere la sosta di veicoli e avere un ampio
spazio pedonalizzabile a servizio delle manifestazioni religiose da svolgersi all’esterno del tempio. Saranno rifatti i pavimenti del piazzale e del sagrato secondo un disegno geometrico semplice ma che diversifichi
le funzioni delle aree. I parcheggi sono stati esclusi dal cono visivo di chi sale a piedi, grazie all’allargamento del piazzale, e sono racchiusi
da bordure verdi. Nella rotonda del Parco della Rimembranza verrà posizionato il monumento a Giovanni Paolo II, insieme ad alberi e cespugli
fioriti, con panchine ed arredi urbani per rendere attraente un’area oggi non valorizzata. Verrà consolidato il parapetto del Parco. Saranno
adeguati il sistema di illuminazione del piazzale e quello scenografico della facciata.

“Nelle antiche immagini ? scrive Domenico Iacaruso – il Santuario si ergeva solitario; solo una strada sterrata conduceva all’ingresso principale: termine ultimo del pellegrinaggio al luogo sacro, un percorso che non doveva avere deviazioni di sorta (per questo era l’unico edificio sul colle), nella tipica aspirazione controriformista alla chiarezza gerarchica, prospettica e teologica, culminante nello slancio della cupola, vero tramite fra terra e cielo. Così era nel progetto avanziniano, così si vede nello stendardo del Manzini nella Parrocchiale, e così rimase
fino al 1933, quando si decise l’erezione degli altri edifici. Non v’era proprio nulla (a parte la sagrestia e il cimitero), nemmeno alberi o
siepi: non esisteva perciò un vero e proprio piazzale”.

Nel Novecento invece è un susseguirsi di opere, dentro e fuori la chiesa: vengono completati i cicli pittorici, viene costruito il Parco della
Rimembranza nel 1924 in memoria dei caduti della prima guerra mondiale, vengono edificati il Salone del pellegrino e la Casa degli esercizi nel
1934, oltre a modificare il Parco della Rimembranza con la scalinata alla sua sinistra e la strada alla sua destra. Durante il periodo bellico,
oltre a decorare con marmo le colonne all’interno del Santuario, si ricostruisce il sagrato con pavimentato in porfido e le semisfere in
pietra, come attualmente si presenta.

















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