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L’Unione dei Comuni Tresinaro-Secchia: le ragioni di una scelta

Conclusa una serie di incontri e terminati i lavori delle commissioni preposte, mentre i Comuni stanno provvedendo all’approvazione dello statuto dell’Unione Tresinaro – Secchia, i sindaci ritengono opportuno ricordare alcune delle ragioni che hanno portato a questa scelta, che ha riscosso anche il significativo appoggio di una parte delle forze di opposizione.

Giova ricordare, anche per stemprare alcune recenti polemiche, come è nata l’Unione e per quali scopi. Il percorso è iniziato nei primi anni 2000, quando fu commissionato uno studio sull’opportunità e la fattibilità di mettere in rete una serie di servizi al cittadino, con l’obiettivo di conseguire risultati rispondenti a migliori parametri di efficienza, efficacia, qualità ed economicità degli stessi. Dall’esito di questa indagine è iniziata una proficua collaborazione tra i Comuni di Casalgrande, Castellarano, Scandiano e Rubiera nella gestione di alcuni servizi (Servizio Sociale Associato, Corpo unico di polizia municipale, Ufficio di segretariato sociale per stranieri e Ufficio del Difensore civico) che nel tempo si è consolidata e rafforzata. L’Unione dei Comuni Tresinaro – Secchia dunque non è una invenzione o un artificio politico – burocratico ma il frutto e il compimento di un percorso fatto di buone esperienze che ora trova una sintesi organica e strutturata. Queste le ragioni che hanno indotto i diversi Comuni ad inserire l’iter che porterà a formalizzare l’Unione dei Comuni nelle relazioni previsionali e programmatiche dei bilanci 2007 e 2008 con l’intento, appunto, di definire, strutturare e dare maggiore incisività a quei servizi che già vengono svolti in Associazione. In sintesi, l’Unione è l’occasione per migliorare la capacità di programmazione e pianificazione dei servizi ( tutti quelli che saranno trasferiti all’Unione), attraverso maggiori livelli di efficienza, efficacia realizzando economie di scala; ampliare la gamma dei servizi, come ad esempio sta già avvenendo con il corpo unico di polizia municipale. Il tutto in un preciso quadro normativo di riferimento contenuto nella Legge 267 e in un quadro politico e gestionale che vede le Regioni italiane e soprattutto quelle del nord particolarmente impegnate nel sostegno di queste forme associative, anche attraverso la concessione di contributi economici. Ma non sono esclusivamente le ragioni economiche che hanno indotto le nostre amministrazioni a perseguire con determinazione la nascita dell’Unione ma anche e soprattutto la volontà di migliorare e qualificare ulteriormente alcuni servizi fondamentali per il cittadino (basti pensare alla grande sfera del sociale): un obiettivo più vicino se perseguito insieme, con maggiori risorse economiche ed umane, con una struttura politica e amministrativa allargata che, pur rappresentando le singole Comunità, opera con una visione di insieme evitando sovrapposizioni, interferenze e lungaggini nel governo di un territorio che presenta sostanzialmente le stesse caratteristiche e problematiche. Questa scelta, dunque, portata avanti con forza e convinzione dalle forze che governano i Comuni ma, lo ripetiamo, anche con l’importante collaborazione di alcune forze di opposizione, è sicuramente giusta e non causerà nessun aggravio ai bilanci comunali e quindi ai cittadini. Non è prevista, infatti, nessuna indennità di carica per coloro che rappresenteranno il proprio Comune nel nuovo organismo.

(Il sindaco di Casalgrande Andrea Rossi; il sindaco di Castellarano Alberto Caprari; il sindaco di Scandiano Angelo Giovannetti; il sindaco di Rubiera Lorena Baccarani)

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