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Sassuolo: secondo appuntamento con il ciclo ‘Diritti e rovesci’

Dopo la prima, interessantissima serata svoltasi la scorsa settimana con Susan McKay, psicologa, infermiera, docente presso il Women’s and International Studies dell’Università del Wyoming, USA, torna questa sera – mercoledì 6 febbraio – presso la sala Biasin di via Rocca (ore 20.30), con il Cineforum “Diritto alla Libertà”, a cui parteciperà John Onama.

La serata, che si annuncia di particolare interesse, è a ingresso libero, a partire dalle ore 20.30 e tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

L’iniziativa, a cura del Comune di Sassuolo e dell’Associazione “Afro” dall’Africa sull’Africa, con il supporto di Emilceramica in occasione del il sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che ricorre proprio in questo 2008, si compone, unitamente un importante ciclo di incontri/conferenze pubbliche, proiezioni e mostre dedicate al tema specifico – dal titolo significativo, “Diritti e rovesci – Questioni di genere, questioni di vita e di morte“.

E proprio dell’Uganda, in Africa orientale, è originario John Baptist Onama., tra gli ispiratori del bel film dello scorso anno “L’ultimo Re di Scozia” che narra dell’epopea di Idi Amin Dada e dei suoi tragici e sanguinari effetti sulla popolazione civile, sui bambini-soldato…
Oggi, John, che sarà introdotto da Annalisa Vandelli, Direttrice della rivista “Afro”, è il “Professor” Onama, docente di Europrogettazione presso l’Università di Padova. Da ragazzo, anche lui è stato uno delle centinaia di bambini soldato forzatamente ingaggiate dal sedicente “Esercito di liberazione del Signore”.

Onama, ha raccontato in questi anni gli orrori del suo Paese, squarciato dal 1986 da una lotta intestina che oppone l’esercito regolare ai tremila guerriglieri del LRA, capeggiati da Joseph Kony, cui nel 1997si è aggiunta la resistenza delle islamiche Forze Democratiche Alleate. Spalleggiati dal regimesudanese – che dà rifugio e procura armi al LRA – gli uomini dello sciamano Kony imperversano nelle province settentrionali dell’Uganda, uccidendo uomini, violentando donne e sequestrando bambini. Questi, se molto piccoli, vengono impiegati come trasportatori, altrimenti vengono “arruolati”. L’iniziazione alle armi è imprescindibile, e viene compiuta attraverso l’uccisione o la mutilazione di quei coetanei che rifiutano la loro nuova vita. Li chiamano night’s commuters, pendolari della notte, perché al calare delle tenebre, puntualmente, si riversano come uno sciame nei villaggi e nei campi profughi.

“Nel 2008 – come ricorda Susanna Bonettini, Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del Comune di Sassuolo – ricorre il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani-oltre ad essere il 60° Costituzione della Repubblica Italiana – e Anno Europeo per il dialogo interculturale. Crediamo quindi sia estremamente importante affrontare i temi dell’intercultura e della mondialità per sensibilizzare la cittadinanza, promuovere il dialogo tra culture diverse, per trovare le modalità di convivenza, far crescere una cultura etica e solidale…. Parlare di mondialità significa anche riflettere sulle condizioni di vita del resto del mondo.
La dichiarazione universale dei diritti umani riconosce a tutti il diritto ad un tenore di vita dignitoso ma a 60 anni dalla sua proclamazione è ancora disattesa.In molte parti della terra, infatti, principalmente nel Sud del mondo, sono ancora negati i più elementari diritti:al cibo, alla salute, alla istruzione”.
















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