giovedì, 12 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeEconomiaConfesercenti Modena: Finanziaria e Bilanci locali





Confesercenti Modena: Finanziaria e Bilanci locali

Guardano al futuro con preoccupazione le piccole e medie aziende modenesi, in particolare quelle del commercio, dei servizi e del turismo, che chiedono azioni più incisive per il rilancio dell’economia. Se è pur vero che la Finanziaria 2008 rispetto a quella dell’anno precedente appare meno invasiva rispetto al sistema economico, tuttavia non risulta sufficiente a tracciare in modo preciso la rotta dello sviluppo e a lanciare stimoli forti per la crescita.

Gli interventi previsti – sulla finanza pubblica, sul versante economico e sociale – non intraprendono in modo deciso la strada delle riforme necessarie per una riqualificazione ed una diversa distribuzione della spesa pubblica. Operando anche attraverso una riduzione di quest’ultima, laddove esistono ampi spazi di recupero d’efficienza. Lo stesso miglioramento dei conti pubblici, pur apprezzabile e condiviso in quanto libera risorse da destinare allo sviluppo, non può essere raggiunto solo attraverso l’aumento del gettito. Se condividiamo il forte impegno a recuperare l’evasione e l’elusione fiscale non possiamo però non rilevare con grande preoccupazione che tra il 2005 e il 2007 la pressione fiscale è salita di due punti e mezzo, risultando un onere insostenibile per la competitività delle imprese. Si rende necessario che i proventi recuperati non vadano ad alimentare ulteriormente la spesa, come purtroppo oggi sta avvenendo, ma piuttosto siano urgentemente utilizzati per ridurre la pressione fiscale.
Il problema non si pone soltanto per lo Stato centrale. Nella nostra Provincia dal 1995 al 2005 la tassazione è pressoché raddoppiata, con un ulteriore incremento del 10% nel 2007 rispetto al 2006, collocandola al secondo posto in Regione e all’ottavo a livello nazionale. Aggiungiamo che nel nostro paese nei primi nove mesi dell’anno le imposte versate agli enti locali da cittadini ed imprese hanno segnato una crescita del 9,4%, ancora superiore a quelle riscosse dallo Stato centrale (+5,9%), con aumenti quindi ben più alti di quelli registrati per beni e servizi di largo consumo.
È lo scenario da cui si deve partire ed è questa la ragione per cui chiediamo che i Comuni, in fase di predisposizione dei bilanci, operino esclusivamente sul fronte della razionalizzazione e della riqualificazione della spesa al fine di recuperare risorse per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. Indichiamo quindi alcune direttrici che assumono carattere di prevalenza per il sistema delle piccole e medie imprese.

Legalità e sicurezza
Si tratta di un tema assolutamente prioritario che si colloca come questione complessa che implica soluzioni non semplici e che necessita di un’integrazione tra politiche dello Stato e quelle del sistema delle autonomie locali. Sulla percezione di insicurezza, in forte crescita tra le imprese e i cittadini, incidono fattori diversi non sempre ed immediatamente riconducibili al verificarsi di fatti criminosi, tuttavia occorre affrontare il problema attraverso una lettura oggettiva. Modena si posiziona al terzo posto in Regione per rapine borseggi e scippi, al sesto per furti. I reati predatori che investono sempre più frequentemente le attività commerciali negli ultimi anni sono in forte crescita. Quindi le politiche sulla sicurezza non possono prescindere dalla necessità di poter disporre di risorse. Servono uomini e mezzi adeguati alla nuova dimensione quantitativa e qualitativa del fenomeno, in grado di garantire presidio del territorio, prevenzione e repressione dei reati. Sia attraverso l’aumento del numero degli agenti della Polizia di Stato e sia di quello della Polizia Municipale. Con riferimento a questi ultimi, gli enti locali debbono sfruttare al meglio i criteri meno rigidi introdotti dalle recenti Finanziarie. Oltre a ciò i Comuni sono chiamati svolgere un ruolo sempre più determinante nel predisporre progetti di risanamento e riqualificazione dell’ambiente urbano, che determinino un miglioramento della vivibilità dei quartieri, della sicurezza degli spazi pubblici, oltre che favorire uno sviluppo positivo della convivenza tra generazioni ed etnie diverse. Diventa altresì necessario che le risorse previste in Finanziaria a sostegno dell’installazione di strumenti di difesa passiva per le attività commerciali siano meglio implementate anche da un interventi economici da parte dei Comuni. Così come risulta necessario che il sistema delle istituzioni si faccia parte attiva, in collaborazione con le Associazioni, verso gli istituti di credito, per determinare condizioni più favorevoli alla diffusione dei pagamenti attraverso la moneta elettronica.
Burocrazia: ostacolo alla competitività delle imprese
Rappresenta uno dei maggiori freni allo sviluppo economico del nostro paese. Grava sulle imprese per 15 miliardi all’anno in termini di maggiori costi, condizionando pesantemente il gap di produttività rispetto agli altri paesi. Anche nel nostro territorio occorre urgentemente attuare processi di reale semplificazione burocratica: lo snellimento dei procedimenti, la formazione dei funzionari pubblici per avvicinarli maggiormente alle problematiche delle imprese, l’informatizzazione della pubblica amministrazione rendendola compatibile con quella delle associazioni, la necessità di introdurre modalità semplificate ed omogenee relativamente all’acceso agli sportelli unici.
Sostegno all’innovazione della rete commerciale
Dopo l’approvazione del Piano degli insediamenti commerciali della Provincia, risultato di un complesso iter di concertazione con le associazioni economiche, in alcune realtà si stanno ipotizzando aumenti delle superfici commerciali non previsti dall’attuale programmazione. Ipotesi che ci vedono nettamente contrari in quanto destinate a stravolgere l’equilibrio della rete.
Rispetto agli insediamenti della distribuzione organizzata previsti dalla programmazione vigente, tenuto conto del forte impatto che comunque avranno sul sistema delle piccole e medie imprese, riteniamo indispensabile che gli Enti Locali si muovano sostanzialmente lungo due direttrici. Innanzi tutto mettendo in campo progetti e risorse necessarie ad una reale valorizzazione e innovazione del commercio di vicinato e di quello presente nei centri storici, utilizzando coerentemente politiche e strumenti urbanistici, per determinare un quadro di pari opportunità sul mercato anche per la piccola e media impresa. In secondo luogo occorre limitare al massimo l’incremento delle superfici della grande distribuzione organizzata, agendo prevalentemente sul piano della razionalizzazione di quanto già esiste.

















Ultime notizie