Valorizzazione della vegetazione presente sulle rive, con una selezione e ripiantumazione delle essenze, e la manutenzione ordinaria con la pulitura dell’alveo. Sono le principali attività promosse in questi giorni dal Comune di Reggio con il contributo concordato con Aipo (Agenzia interregionale del bacino del Po) e con la collaborazione dalle Guardie giurate ecologiche volontarie, per garantire pulizia e un elevato livello di tutela ambientale del torrente, spina dorsale del parco del Crostolo e del sistema delle ville estensi di Rivalta.
Le azioni previste dall’intesa fra Comune e Aipo, distribuite fra questo e il prossimo anno, sono:
la ripulitura, volta a eliminare il degrado ambientale e territoriale;
la rinaturalizzazione, tramite piantumazioni e, ove necessario, interventi di ingegneria naturalistica che consentano di ricreare, compatibilmente con la morfologia e le esigenze idrauliche del corso d’acqua, la vegetazione spondale e riparia spontanea;
la ricucitura, tramite un insieme sistematico di opere, tese a restiture il corso d’acqua al territorio, eliminando le chiusure visive e consentendo una maggiore fruibilità dell’area alle persone;
alcune opere per il contenimento del rischio idrogeologico e del rischio idraulico dove il torrente assume forma trapezoidale.
Nei mesi scorsi, tecnici dell’assessorato Ambiente del Comune e Guardie giurate ecologiche volontarie di Reggio hanno svolto varie ispezioni e un censimento delle specie presenti lungo il corso del Crostolo, individuando le specie vegetali da preservare e togliere. Ne è emersa una mappatura preziosa delle essenze da tutelare e delle aree verdi che possono essere arricchite.
I criteri di scelta applicati nella selezione delle essenze arboree sono stati: mantenere la vegetazione autoctona entro due metri dalla sponda verso l’alveo del torrente e nel contempo garantire, con la pulizia delle sponde e del greto, la sicurezza idraulica e il contenimento delle piene. Si è deciso inoltre di contenere la presenza di specie infestanti come alianto, robinia e rovi.
1) Nel tratto del torrente dal ponte della ferrovia Milano-Bologna a via Emilia all’Angelo il bordo del torrente è già stato tagliato a raso per tre metri di larghezza e per tutta la lunghezza.
In questo tratto, nel tratto costeggiato da via Don Verità, si è ritenuto necessario rimuovere robinie, alianto, acero negundo, rovi, alcuni fragmites e un acero negundo verso il ponte di via XX Settembre; si sono invece lasciati gli olmi autoctoni e quelli siberiani, ciliegi e olmi selvatici, e saranno piantate specie autoctone tipiche delle zone riparali.
All’altezza del ponte di via XX Settembre, tecnici del Comune e Guardie giurate ecologiche volontarie hanno deciso di mantenere un’isola di verde a nord del ponte stesso, costituita da specie autoctone di pregio come salici, platani, pioppi bianchi e neri, topinambur. Da rimuovere invece una vite infestante. Fuori dal perimetro dell’isola, ma sempre nelle vicinanze del ponte, si procede alla cura di un esemplare di olmo, un salice e un pioppo, che verranno mantenuti.
Nei sopralluoghi è emerso uno scarico fognario coperto da una pianta di fico, la cui regolarità è da sottoporre a verifiche.
Proseguendo verso monte, il tratto dal ponte di via XX Settembre al quello della ferrovia Reggio-Canossa. Sulla riva sinistra, è presente un fondo in cemento. Su questo punto è necessario rimuovere tutto: la presenza del cemento e ragioni di sicurezza lo rendono inevitabile. Sulla riva destra si estende invece un’area a giardino in cui si trovano e vanno lasciati diversi bagolari, esemplari di ligustro, biancospino, alloro, fico, noci, pioppo cipressino, pino, ciliegio e sambuchi di rilevanti dimensioni. Da rimuovere, invece, aceri negundi, alianto, robinie e rovi.
Ancora, il tratto via Ferrari-via Brigata Reggio: a sinistra, scarpata in cemento con piante infestanti da togliere. A destra vanno mantenuti invece un sambuco bianco e uno nero.
Nel tratto dal ponte via Brigata Reggio a sud, ancora macchie di alianto da togliere; da lasciare piccoli olmi e un gelso di grandi dimensioni e varie piante di sambuco. Si sono notate colonie di tartarughe alloctone.
Nel tratto dalla ferrovia Reggio-Ciano alla via Emilia, sono stati censiti e si è ritenuto che debbano essere conservati un bagolaro e cespugli di sambuco disposti con regolarità.
2) I sopralluoghi e il censimento sono proseguiti nel tratto dal ponte sulla via Emilia all’Angelo al ponte di San Claudio.
All’altezza del primo ponte, sono state individuate tre piccole aree verdi che, si legge nel rapporto, potrebbero essere arricchite da qualche cespuglio di rose, meli o ciliegi da fiore e qualche panchina”, creando così un’area di sosta e socialità. Sulle rive di via Verdi e via Dalmazia, filari di platani abbastanza vigorosi da preservare.
Nel tratto via Verdi-via Donizzetti, si trova un filare di platani con vegetazione arbustiva sottostante, verso il torrente. Qui è opportuno conservare due cespugli di sambuco, un ciliegio, una rosa canina, bagolari, due pini e alcuni prugnoli (togliere invece una robinia di fotone al civico 8 di via Verdi. Gli esperti propongono: “Di fronte al civico14, le piazzole in cui erano posizionati i cassonetti rifiuti potrebbero ospitare panchine; qui si possono lasciare un albero da frutto (forse un melo), prugnoli e olmi. Sarebbe inoltre opportuno posizionare la pista ciclabile tra i platani e i pini perché più protetta”. Inoltre vanno lasciati i 19 pini, più sambuchi, prugnoli e piante di alloro all’altezza del civico 22 della stessa via Verdi.
Ci sono molte piantine di quercia e bagolaro, pronte per il trapianto e, dopo una chiusa ora dimessa, ci sono anche un ciliegio e sambuco da conservare.
In via Donizzetti, da lasciare due salici, un olmo e un gelso.
Al ponte di via Gorizia staziona una colonia di una sessantina fra germani reali e gallinelle d’acqua. C’è pure una tartaruga.
Riguardo alla vegetazione, da mantenere un platano a cespuglio, robinie e qualche topinambur.
Per il tratto del Crostolo di via Venturi (sponda destra) e via Zanichelli (sponda sinistra), gli esperti sono giunti a queste conclusioni
In via Venturi, sotto un filare di tigli molto vigorosi, lasciare una quercia, un salice e alcuni olmi. All’altezza di via Volturno, fra l’altro, una siepe di lauro-ceraso.
Sul lato di via Zanichelli, vanno lasciati tre robinie e un olmo. E ancora, per ombreggiare la pista ciclabile e rinforzare la sponda scoscesa del torrente, vanno lasciati un sambuco, robinie piuttosto alte di fronte a via Asiago, un noce a cespuglio (da formare ad albero) con prugnoli; un esemplare grande e ramoso di brussonetia papyrifera e un sambuco; olmi di fronte a via Goito; diversi sambuchi di fronte a via Pastrengo e alcuni prugnoli.
All’altezza della passerella di via del Gattaglio, sulla sponda destra, vanno conservati cinque robinie e un sambuco. Mentre sulla sponda sinistra, da conservare un altro sambuco collocato sotto una grande conduttura.
Verso il ponte di San Claudio e il cimitero Monumentale, il fondo del torrente è in cemento, con qualche rampicante. Sulla riva sinistra, vicino al ponte, tecnici comunali e Guardie segnalano un’area verde che “potrebbe essere arricchita”.
Sulla base di queste indicazioni, la dottoressa Daniela Mordaci, botanica e naturalista, eseguirà gli interventi previsti dall’accordo tra Comune e Aipo.