Per astenersi da una gara d’asta – e quindi dall’acquisto – di un immobile già sottoposto a sequestro per fallimento e adibito a bar-ristorante-pizzeria, tre persone hanno costretto un imprenditore a emettere un assegno dell’importo di otto mila euro, a titolo di garanzia della loro astensione dall’asta.
Questo il prezzo dell’assegno preteso da due uomini e una donna – un socio e l’amministratrice di una società con sede a Formigine e un terzo uomo che ha avuto un ruolo di intermediario fra le parti – sorpresi in flagranza di reato dai Carabinieri e poi denunciati – nei confronti di un imprenditore di Fanano.
I militari sono entrati in azione nel momento dello scambio, sequestrando un ulteriore assegno dell’importo di 10 mila euro emesso ‘pro forma’ dai titolari della società concorrente nei confronti dell’imprenditore, e che doveva essere distrutto al termine dell’asta. Il terzetto è stato denunciato per turbata libertà degli incanti.
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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