Il collettivo Crash di Bologna, nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi nel cortile di Palazzo D’Accursio, ha annunciato le tappe dell’ ‘autunno caldo’ di contestazione promosso dall’area dei movimenti cittadini contro il sindaco di Bologna Sergio Cofferati e contro gli sgomberi degli spazi occupati.
“Il percorso del corteo del 13 ottobre, che sfilerà per le vie del centro partendo alle 15 da piazza Nettuno, non lo annunciamo, lo decideremo al momento, e non chiederemo nessuna autorizzazione alla Questura” – annuncia Giuseppe del collettivo.
“Non sarà una manifestazione pacificata – assicura il rappresentante di Crash, sgomberato dalla palazzina di via Zanardi a fine agosto – e siamo pronti a rompere i divieti che ci potranno essere posti per conquistare i nostri diritti”.
Nel mirino dei collettivi, non solo gli sgomberi, ma anche la campagna “aberrante” contro i graffiti e “tutte le politiche liberticide e di sola repressione messe in campo dalla giunta Cofferati, che rischiano di essere prese a modello in altre città d’Italia. La misura è colma – sostiene Giuseppe – e se non ci saranno dati gli spazi che chiediamo, il corteo del 13 ottobre sarà molto conflittuale”.
Battaglia aperta, dunque, contro il sindaco, ma anche contro le forze dell’ordine.
Prima del corteo annunciano i giovani di Crash, ci saranno altre iniziative di protesta e di discussione, tra cui un’assemblea cittadina che si terrà in una sala del Comune a fine settembre e una campagna massiccia di mobilitazione.
“Andremo a resistituire a Cofferati quello che ha seminato in questi anni” – conclude Giuseppe – che lancia un messaggio anche al Prc e alla sinistra radicale: “ben vengano le forze politiche in piazza, ma devono farlo senza ambiguità , devono revocare il mandato a Cofferati, perchè non basta non essere in giunta”.
