“La dimissione protetta: l’esperienza del distretto di Casalecchio di Reno” è il titolo del convegno, promosso è organizzato dall’Azienda USL di Bologna e dai comuni del Distretto Sanitario di Casalecchio di Reno, che si svolgerà domani, 30 marzo, dalle 8.30 alle 18 presso la Sala del Consiglio Comunale di Casalecchio di Reno in via dei Mille 9.
Il convegno vuole essere un momento di riflessione e confronto sui modelli, percorsi e modi di effettuazioni delle dimissioni protette e sulle modalità di integrazione dei vari “attori sociali” del processo assistenziale.
1600 sono i cittadini che dal 2003 al 2006 hanno usufruito delle dimissioni protette nel Distretto di Casalecchio di Reno. In particolare nel 2006 su 480 cittadini che hanno usufruito del servizio il 71.3% è stato assistito a domicilio attraverso il supporto delle rete dei servizi per anziani, che vede la collaborazione dell’Azienda USL con i 9 comuni del Distretto di Casalecchio di Reno, mentre il 27.8% è stato assistito in Case protette o RSA.
La dimissione protetta, meccanismo organizzativo di tutela della persona “fragile” così definita per le condizioni cliniche precarie, per la mancanza di un adeguato supporto di reti familiari, amicali o parentali ma anche per condizione socioeconomica, ha l’obiettivo di dare appropriatezza alla cura offrendo supporto al care-giver in modo da mantenere la persona “fragile” il più a lungo possibile nel suo ambiente familiare. L’ingresso in strutture residenziali (case protette ed RSA) rimane l’ultima scelta assistenziale praticabile.
Durante il ricovero in ospedale, infatti, vengono messe in atto una serie di valutazioni riguardanti i bisogni socio-sanitari, secondo la metodologia della valutazione multi-dimensionale, e vengono attivate tutte quelle procedure per dare il massimo della tutela al momento della dimissione. Viene attivato, inoltre, il Centro Cure Domiciliari del Distretto Sanitario di Casalecchio di Reno che provvede a favorire l’integrazione coinvolgendo e supportando le diverse figure professionali operanti sul territorio: il Medico di Medicina Generale, Infermieri, Assistenti Sociali, Geriatra, Fisiatra e altri specialisti utili a definire il progetto assistenziale.
