Torna, ospite gradito, il Teatro delle Albe con uno spettacolo sul Male, frutto di due anni di ricerca. ‘Scherzo, satira, ironia e significato profondo‘ al Teatro delle Passioni di Modena da oggi, giovedì 15, a sabato 17 marzo (ore 21), affonda la propria lama nel nodo della violenza e lo fa interrogando la letteratura, il teatro, la filosofia e le cronache quotidiane.
Marco Martinelli, regista e fondatore del Teatro delle Albe, si cimenta nuovamente nella riscrittura della farsa ottocentesca che Christian Dietrich Grabbe scrisse a soli 21 anni. La storia è spaccata temporalmente in due parti che si intrecciano: da un lato c’è la Leben, azienda dei nostri giorni e dall’altra l’Ottocento in cui il portiere sogna di cadere. L’interrogazione che affronta Martinelli si sposta quindi non solo al Male ma anche al Tempo: “in che secolo viviamo o crediamo di vivere?”.
La commedia satirica di Grabbe viene qui ripresa e riscritta mescolando apologo satirico e farsa surreale, secondo un modello ben sperimentato da Martinelli a partire da I Refrattari e che, attraverso Salmagundi, trova la sua cifra nella capacità di intessere cronaca e fantasia. Dell’originale Scherzo, satira, ironia e significato profondo rimane la vicenda del diavolo caduto sulla terra percosso dai brividi, lui così abituato alle vampe dell’inferno e si trasforma in una cena/festa aziendale capeggiata dalla spietata Condolcezza (interpretata con acre perfidia da Ermanna Montanari) fasciata in gelidi tailleur impeccabili, che guida con successo l’azienda Leben (dal tedesco: vivere). Lo scenario politico viene esasperato dalla visionarietà a metà fra parodia e incubo e accompagnato da canzonette da Trio Lescano dell’italietta anni trenta. Il pubblico si trasforma per l’occasione in azionista della Leben cui Condolcezza rivolge le sue sorridenti esternazioni in contrasto con l’estro farsescamente e beffardemente nero come le risonanze politiche al suo interno.
