C’e rabbia tra i benzinai della provincia di Modena. La prima azione di protesta, decisione assunta questa mattina dalla Federazione Autonoma Italiana Benzinai FAIB – CONFESERCENTI, prevede la chiusura totale degli impianti per il 7 ed 8 di febbraio. Linea dura per rispondere alla scelta del Governo di modificare le regole che disciplinano l’apertura di nuovi impianti e che mette seriamente a rischio la sopravvivenza di molte imprese.
Dietro la parola, molto accattivante, liberalizzazione che fa presumere che ci sarà un immediato risparmio per i cittadini, in realtà si nasconde una scelta che offre ai più forti la possibilità di mostrare i muscoli, a danno di realtà imprenditoriali oggettivamente più fragili. I gestori infatti sono ostaggi della compagnia petrolifera che, salvo rarissimi casi, è proprietaria degli impianti e di fatto unico fornitore del gestore. In modo esplicito va quindi detto che di fatto si permette alla grande distribuzione di entrare in concorrenza con la rete distributiva tradizionale potendo contare sulla complicità delle compagnie petrolifere che, con una politica di vendita a doppio binario, potranno garantirsi maggiori ricavi. Si omette infatti di spiegare che i gestori, continueranno ad essere obbligati ad acquistare la benzina dalle compagnie petrolifere senza avere nessuna alternativa, mentre la grande distribuzione si potrà approvvigionare attraverso l’extrarete delle compagnie petrolifere, pagando i carburanti ad un prezzo più basso.
Altrettanto grave, sotto il profilo delle politiche di pianificazione ed organizzazione della rete presente sul territorio, è che con un provvedimento del Governo si tradisca e contraddica nettamente il percorso di razionalizzazione iniziato nel 1998 che vedeva assegnato alla regione un ruolo centrale nell’applicazione di un processo sviluppato anche attraverso un costruttivo confronto con le associazioni di rappresentanza della categoria.
A Modena, ad esempio, l’applicazione di queste direttive ha determinato il miglioramento del servizio. Un risultato ottenuto tenendo conto delle mutate condizioni di traffico ed urbanistiche (ad esempio chiudendo piccoli distributori situati nei pressi del centro ed aprendo pompe vicino di strade a scorrimento veloce). Facendo calare dall’alto il provvedimento, senza tenere conto della situazione presente sul territorio, si va a vanificare il lavoro sino ad oggi svolto con la conseguenza che anche il consumatore ne risulterebbe penalizzato.
Per mettere a punto le prossime azioni di protesta, i gestori aderenti alla FAIB Confesercenti di Modena alla quale aderiscono la maggioranza degli imprenditori del settore della provincia – circa l’80% dei quasi 300 presenti in provincia – si riuniranno in assemblea il prossimo 5 febbraio, alle ore 21.00 presso la sede provinciale di Confesercenti, in Via Santi 8.