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Cisl accusa: troppi misteri su vendita sedi enti

19 milioni 620 mila euro per un palazzo di settemila metri quadrati in viale Reiter a Modena, dotato di giardino interno. Chiunque abbia comprato la sede provinciale dell’Inps ha fatto un affare, al contrario dello Stato venditore e dello stesso istituto, che pagherà un affitto annuo astronomico: un milione 480 mila euro (2,8 miliardi di lire). Suscitano sconcerto le cifre, mai uscite prima, sulla vendita delle sedi degli enti previdenziali.

A rivelarle è la Fps-Cisl di Modena, che invita lavoratori e pensionati a partecipare al presidio, in programma domani – mercoledì 18 maggio – dalle 10 alle 12 davanti alla Prefettura, organizzato dai sindacati per protestare contro quello che viene definito “un vero e proprio esproprio del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali compiuto dal governo per fare cassa”.
«Siamo di fronte a una gigantesca speculazione condotta nella più totale mancanza di trasparenza – accusa Massimo Malagoli, responsabile degli enti pubblici non economici per la segreteria provinciale della Fps-Cisl di Modena.
In questa operazione sono state messe da parte le regole e sono state condotte trattative che potremmo definire eufemisticamente “opache”. Basti pensare che a tutt’oggi non sappiamo nemmeno chi è il misterioso acquirente che ai primi di gennaio ha sborsato 82,7 milioni di euro per le sedi Inps di Modena, Bologna, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia e Rimini.
Il bello è che, secondo un valutatore indipendente del patrimonio Inps, lo Stato si è accontentato della metà dell’attuale valore di mercato degli immobili, ma in compenso accetta di pagare un canone annuale di affitto pari al 7,5 per cento del capitale (più le spese di manutenzione), contro una media del 3-4 per cento normalmente praticata. Insomma – sostiene Malagoli – lo Stato e l’Inps ci rimettono due volte, e con loro i lavoratori e i datori di lavoro che, attraverso i contributi versati, hanno partecipato all’acquisto delle sedi».

L’esponente della Cisl ricorda che ad oggi sono state vendute in tutta Italia 43 sedi provinciali deIl’Inps, otto sedi dell’Inpdap e diciotto dell’Inail. Impossibile, per ora, sapere se tra le sedi Inpdap e Inail cedute via siano anche quelle di Modena.

«Questa manovra è stata compiuta contro l’interesse degli enti – prosegue Malagoli – Per questo i consiglieri che rappresentano i lavoratori nei Consigli di Indirizzo e Vigilanza di Inps, Inpdap e Inail hanno dato deciso di ricorrere contro il governo Berlusconi. La sentenza è attesa per il 22 giugno prossimo». «Le scelte compiute dall’esecutivo – aggiunge il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone – sono sbagliate e irragionevoli, ledono i principi di separazione, autonomia gestionale e trasparenza che per cinquant’anni, pur nella diversità delle posizioni politiche, hanno caratterizzato questi istituti. Sono azioni che sembrano ricondursi alla finanza creativa che molto ha contraddistinto le attività economiche di questo governo. Per queste ragioni domattina – mercoledì 18 maggio – dalle 10 alle 12 le confederazioni sindacali e le categorie del pubblico impiego e dei pensionati manifesteranno in Prefettura insieme ai lavoratori autonomi. L’esproprio del governo, infatti, tende a indebolire il ruolo degli enti previdenziali per aprire il varco ad assicurazioni private che – conclude Falcone – non avrebbero logiche solidaristiche, ma speculative».

















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