“Aiutate i 130 dipendenti della Lugli Carrelli Elevatori a recuperare almeno gli stipendi non pagati di dicembre, gennaio e febbraio”. E’ questa la richiesta che una delegazione della Rsu dell’azienda carpigiana in grave stato di crisi ha avanzato nel corso di un incontro con il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini.
Da mercoledì 9 marzo è scattata la cassa integrazione a zero ore per un centinaio di dipendenti dell’azienda carpigiana. Il provvedimento, che avrà durata fino al mese di aprile, è stato formalizzato lunedì nel corso di un incontro in Confindustria.
In quella sede – hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori a Sabattini – è stata prospettata anche l’intenzione della proprietà di affittare l’attività produttiva per far fronte alla crisi. “Ma resta l’emergenza dei lavoratori – hanno aggiunto – che non vedono lo stipendio da mesi. Nonostante sia stata offerta come garanzia ulteriore anche la cessione di un portafoglio ordini evasi, gli istituti bancari non vogliono sbloccare i fondi necessari al pagamento degli stipendi arretrati”. Al presidente della Provincia, quindi, le Rsu della Lugli hanno chiesto un aiuto per sollecitare le banche ad attivare la procedura del pagamento in surroga delle retribuzioni arretrate ai circa 130 dipendenti.
“Condivido le vostre preoccupazioni – ha risposto Emilio Sabattini – Una situazione di questo tipo, con decine di famiglie che non percepiscono il salario da mesi, rischia di creare forti tensioni sociali in un’area, quella del carpigiano, che è già duramente colpita dalla crisi del tessile. In alcuni casi familiari, addirittura queste due emergenze si sommano, con conseguenze davvero difficili da sopportare”. Oltre a testimoniare la propria solidarietà ai dipendenti della Lugli, il presidente della Provincia ha quindi garantito il proprio impegno per verificare insieme al mondo creditizio la possibilità di sbloccare al più presto il pagamento delle retribuzioni arretrate.