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Anoressia: per 66% italiani non è malattia

Anoressia e bulimia non sono malattie per il 66% degli italiani, mentre soltanto una minoranza le identifica esattamente come disturbi patologici dell’alimentazione. E’ quanto emerge dall’inchiesta svolta dalla rivista Riza Psicosomatica in edicola da domani, basata su interviste fatte a 945 persone di età compresa tra i 20 e i 65 anni.


Dall’inchiesta emerge inoltre che per molti (24%) anoressia e bulimia sono problemi legati allo sviluppo, oppure la conseguenza di disfunzioni ormonali (21%) o ancora malattie psicologiche (18%). Il 6% degli intervistati ritiene si tratti di disfunzioni genetiche e il 4% degli italiani identifica l’anoressia con una sorta di sciopero della fame.

”Anoressia e bulimia – si rileva nella rivista – derivano principalmente da relazioni sociali e familiari difficili. Quando queste ultime non funzionano creano un terreno fertile per tutti quei modelli sociali distorti corresponsabili dei nostri malesseri e delle nostre malattie”.

Del fatto che alcuni fattori sociali siano coinvolti nell’aumento dei casi di anoressia e bulimia è convinto anche il 32% degli intervistati, che attribuisce ai modelli della tv e della moda un peso superiore a quello di una situazione familiare difficile (indicato come fattore principale dal 24%) e a cause strettamente psicologiche come la depressione (19%). ”I miti della magrezza, della bellezza e dell’eterna giovinezza, veicolati dai media, hanno oggi un impatto fortissimo sulle giovani generazioni”, ha osservato, commentando l’inchiesta, la responsabile del dipartimento di Salute mentale dell’ospedale Sacco di Milano, Carmen Mellado. ”Oggi – ha aggiunto – il corpo è diventato uno status symbol pari a quello che un tempo potevano essere le benne auto o i vestiti”.

Questi, secondo Riza, i quattro principali segnali di avvertimento della vittima di anoressia: inizia una dieta molto stretta senza reale necessità di perdere peso; si lamenta spesso del suo aspetto ‘grasso’ e si irrita quando le altre persone non confermano la sua sensazione; tende ad isolarsi, specialmente nei confronti dell’altro sesso; va sempre in bagno dopo mangiato, o pratica subito un’attività molto faticosa.

(Fonte: Ansa)

















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