Lunedì 2 marzo a Novellara si è svolto l’incontro “Per una sostenibilità delle Unioni di Comuni – Costruire politiche di bilancio tra costi e qualità dei servizi” tenuto da Nerio Rosa, specialista in finanza e contabilità degli enti locali, del Gabinetto di Presidenza della Giunta Regionale.
“Costituita l’Unione ora serve intraprendere un percorso qualificante” così Stefano Donelli, Presidente dell’Unione Bassa Reggiana ha aperto lunedì 2 marzo il primo di una serie di appuntamenti che costituiscono la fitta agenda del nuovo ente, impegnato in questi giorni nella approvazione del primo bilancio di previsione.
“La costituzione dell’Unione è stato un processo lungo – continua Donelli – e quello che oggi siamo chiamati a fare è conferire valore politico e gestionale ad un ente che non vuole essere l’ombra di altri enti locali, ma un soggetto attivo in grado di influenzare l’agenda politica degli enti sovraordinati, non ultimo il governo centrale”.
Ed è proprio in un contesto di qualificazione dell’ente e in attesa dell’approvazione del primo Bilancio, che s’inserisce l’incontro con Nerio Rosa, specialista di finanza e contabilità degli enti locali e dirigente del Gabinetto di Presidenza della Giunta Regionale avvenuto nella Sala Civica di Novellara con sindaci, consiglieri e funzionari dell’Unione. Titolo dell’incontro: “Per una sostenibilità delle Unioni di Comuni – Costruire politiche di bilancio tra costi e qualità dei servizi”.
Patto di Stabilità. L’Unione come strumento ed opportunità
Diversamente dalle associazioni di comuni le Unioni sono enti locali a tutti gli effetti con un’autonomia che è insieme amministrativa, finanziaria e gestionale oltre che di bilancio.
“In un momento economico sfavorevole e di fronte ad un Patto di Stabilità interno che limita pesantemente la libertà d’azione delle amministrazioni comunali, l’Unione costituisce un’opportunità per il territorio che rappresenta”, queste le parole introduttive di Nerio Rosa.
L’Unione dei Comuni infatti, così come le Comunità Montane, non è soggetta al patto di stabilità, nè ai vincoli imposti dalla “manovra estiva” (d.l. n°112 del 25/06/2008) e questo fa dell’ente uno strumento – forse il solo – per superare le gravi difficoltà che molti enti locali si trovano ad affrontare nel tentativo di rispettare i vincoli imposti.
Investimenti, contrazione di finanziamenti, gestione della politica del personale, sono solo alcune delle principali attività che le Unioni di Comuni possono svolgere per i territori che rappresentano, addirittura sostituendosi alla realtà locali, quali i Comuni. Per fare questo è necessario che l’Unione disponga di risorse proprie. Il trasferimento alle Unioni di funzioni riguardanti l’espletamento di servizi oggi di competenza dei singoli comuni è una condicio sine qua non perché si realizzi la piena autonomia dell’ente, anche in materia di bilancio.
Naturalmente non si tratta solo di un escamotage finanziario. Dal trasferimento “vero” di tali funzioni dipendono non solo l’efficacia dell’ente, ma anche l’efficienza dei servizi stessi che – come dimostrano realtà regionali precedenti alla Bassa Reggiana – a distanza di alcuni anni hanno dimostrato di poter aumentare la qualità dei servizi risparmiando sui costi di gestione.
Il Bilancio. Uno strumento politico
L’Unione Bassa Reggiana si appresta ad approvare il documento di bilancio, uno strumento che definisce le politiche economico-finanziarie dell’ente per i prossimi tre anni. Non un semplice adempimento burocratico, ma uno strumento determinante per la vita dell’ente con il quale si è chiamati a fare scelte di merito, che rappresentano le necessità di un territorio che ha difficoltà a cui far fronte e punti di forza da spendere. Un appuntamento di grande portata al quale si intende affiancare una Conferenza Economica – occasione di confronto e discussione dell’intero territorio – e da cui far derivare un documento condiviso: il Piano Strategico dell’Unione Bassa Reggiana.