Nuovo colpo allo spaccio di droga a Bologna. La squadra mobile della Polizia di Stato ha infatti arrestato sette pusher e poi, indagando a ritroso con osservazioni e pedinamenti, è riuscita a risalire ai tre vertici dell’associazione a delinquere che smerciava cocaina nelle zone Corticella, Ferrarese e San Donato. L’indagine nasce da una serie di arresti in flagranza da parte della Squadra mobile, che ha messo in manette numerosi pusher (tutti di cittadinanza marocchina) trovati con addosso dosi di cocaina confezionate sempre con le medesime modalità. Grazie alle spiegazioni dei clienti, si è scoperto che per prenotare la droga occorreva telefonare sempre allo stesso numero. Chi rispondeva inviava i propri ‘corrieri’ agli appuntamenti lungo il canale Navile o nei parchi di via del Lavoro e del quartiere San Donato. Con appostamenti e osservazioni la Mobile è riuscita così a individuare un’auto, un’utilitaria gialla, che durante gli arresti era spesso nelle zone di intervento della Polizia. A bordo c’era sempre un giovane italiano alla guida e un cittadino nordafricano che si occupava di parlare e rifornire i pusher. Tenendo sotto osservazione la macchina, gli agenti sono riusciti a individuare anche il luogo dove veniva nascosta la cocaina in attesa delle consegne, cioè in un punto di fitta vegetazione piuttosto nascosto lungo il canale Navile. Una volta ricostruita l’organizzazione e il suo modus operandi, la Mobile è intervenuta fermando l’auto e l’uomo che teneva i contatti coi pusher è stato trovato in possesso dell’utenza telefonica contattata dagli acquirenti per gli ordini di cocaina.
Al presunto capo dell’organizzazione, all’autista italiano e al braccio destro dei due, che si occupava di preparare le dosi e di caricarle per la consegna, è stato contestato il reato di associazione finalizzata al traffico di droga, volta ad effettuare cessioni di lieve entità. Per i due cittadini marocchini è stata disposta dal Gip la misura cautelare in carcere e per l’italiano la misura degli arresti domiciliari. Il presunto capo del sodalizio è stato rintracciato il 14 dicembre scorso in provincia di Rovigo e accompagnato in carcere. Per i pusher al dettaglio, di cui sette identificati grazie agli arresti in flagranza e alle foto mostrate agli acquirenti, è stata disposto il divieto di dimora a Bologna (per uno l’obbligo di firma). Grazie alle testimonianze raccolte, è stato anche possibile ricostruire e contestare centinaia di cessione di cocaina, effettuate dal sodalizio sempre nelle stesse zone a decine di acquirenti italiani per tutto il 2024. Durante l’indagine sono stati eseguiti 14 arresti in flagranza di reato, nei confronti dei pusher da strada, che hanno consentito di recuperare alcune migliaia di euro di denaro contante in banconote di piccolo taglio e centinaia di involucri con le dosi di cocaina.
-Agenzia Dire


