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Bando dialetti, 18 progetti finanziati quest’anno dalla Regione con 100mila euro

Archivi multimediali per accogliere narrazioni orali in dialetto, catalogazione di fiabe e filastrocche, laboratori e percorsi didattici con i bambini. Sono 18 i progetti selezionati dal bando in materia di dialetto e finanziati per il 2025 con 100 mila euro dalla Regione Emilia-Romagna in base alla legge 16 del 2014.

“Ogni dialetto arricchisce il nostro vocabolario con una grande forza espressiva e lega le persone alle proprie origini, ai saperi locali, alle tradizioni – afferma l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni–. Riteniamo fondamentale sostenere progetti che favoriscano la trasmissione intergenerazionale della memoria linguistica, coinvolgendo attivamente le comunità e promuovendo il dialogo tra generazioni, in particolare tra chi custodisce queste conoscenze e chi può reinterpretarle in chiave contemporanea”.

I progetti ammessi a finanziamento tra quelli pervenuti (42) sono stati selezionati in base alla qualità e l’innovatività della proposta, oltre che alla capacità di connettersi al contesto contemporaneo. Un altro aspetto è la ricaduta del progetto sul territorio, anche tramite il coinvolgimento di istituti culturali come musei, biblioteche e archivi, o l’ambito dello spettacolo dal vivo.

Tra le 18 richieste ammesse a finanziamento 12 provengono da associazioni, fondazioni, cooperative sociali e istituzioni senza fini di lucro, mentre sei da Comuni e Unioni di Comuni. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale: le province di Bologna, Ferrara, Parma e Ravenna hanno ognuna tre progetti ammessi, seguite da quelle di Reggio Emilia e Rimini (due) e da quelle di Modena e Piacenza (una per ciascuna).

Alcuni dei progetti selezionati

I finanziamenti assegnati permettono di proseguire e ampliare progetti già avviati con successo negli anni scorsi, come quelli realizzati dall’Unione Reno Galliera (“Insegnamento del dialetto nella scuola dell’infanzia e primaria”) e dalle associazioni Città Teatro di Riccione (“Radiodrammi di Romagna”), La Marmacola di Castelnovo ne’ Monti (“Raïs – radici e dialetto”) e Famiglia Piasinteina di Piacenza (“Tal dig in piasintein”).

L’associazione La Grama mette al centro dell’attenzione il prezioso patrimonio immateriale conservato dal Museo della vita contadina in Romagna di San Pancrazio di Russi (Ra) con “Fiabe di Romagna in scena e in archivio”: 133 narrazioni orali raccolte da Ermanno Silvestroni nelle stalle, nei ‘trebbi’ e nelle osterie tra il 1920 e il 1940, e poi riunite nei cinque volumi delle ‘Fiabe in Romagna’, pubblicati da Longo Editore a cura di Eraldo Baldini e Andrea Foschi. Il progetto prevede: l’organizzazione di laboratori di stop motion rivolti a oltre 150 studentesse e studenti dell’Istituto comprensivo Baccarini e finalizzati a trasformare le fiabe in 3 cortometraggi animati; l’allestimento di uno spettacolo di teatro e danza con 3 repliche in diversi luoghi del territorio; la creazione di un archivio multimediale, con la digitalizzazione e la messa online di 20 fiabe.

Un’altra iniziativa finanziata è la “Valorizzazione del Fondo dialettale della Biblioteca di Bondeno”, con cui il comune della pianura ferrarese accende i riflettori sull’archivio bibliografico e documentale che, grazie a una donazione privata, raccoglie monografie, documenti manoscritti, filastrocche e poesie, e una sezione speciale su Euno Borsatti, autore dell’unico vocabolario del dialetto bondenese a oggi esistente. Il progetto mette in cantiere la catalogazione e l’inventariazione del fondo, la digitalizzazione di 2.000 documenti, una giornata di studi dedicata e una serie di incontri aperti alla cittadinanza e laboratori rivolti alle scuole del territorio.

A Bologna l’associazione Senzaspine propone “Na canzån par tòt”, con tre azioni strettamente collegate: una raccolta comunitaria di repertorio orale, realizzata con gli anziani che vivono in un quartiere di Bologna, un percorso didattico sul dialetto bolognese con i bambini del Coro di Voci Bianche e una produzione musicale originale che verrà eseguita dall’Orchestra Senzaspine all’interno nel Teatro Duse di Bologna, nel Teatro Consorziale di Budrio e nel Teatro Stignani di Imola.

















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