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Verso un’IA più equa: dall’Università di Bologna una tecnologia per una diagnosi dermatologica inclusiva

Una nuova tecnologia renderà la diagnosi dermatologica più inclusiva, equa e affidabile grazie all’Intelligenza Artificiale. Si tratta di “Skin Disease Image Generator for Different Skin Shades”, un generatore di immagini sintetiche di malattie cutanee su diverse tonalità di pelle, sviluppato con l’obiettivo di colmare la sottorappresentazione delle pelli scure nei dataset medici. Questi dataset sono spesso raccolti in aree a prevalenza caucasica, presentando una conseguente scarsità di dati relativi a fototipi scuri. Una carenza che può compromettere l’accuratezza diagnostica per ampie fasce della popolazione e favorire fenomeni di diagnosi errate.

Per il suo contributo a un’AI più inclusiva e affidabile, la tecnologia è stata riconosciuta come “Excellent Innovation” dalla Commissione Europea.

Lo “Skin Disease Image Generator” è uno dei traguardi del progetto europeo AEQUITAS, finanziato dal programma Horizon Europe e coordinato dall’Università di Bologna, i cui risultati finali saranno annunciati a ottobre. Il progetto è nato per rispondere a una delle sfide più urgenti dell’era digitale: rendere l’Intelligenza Artificiale più trasparente, giusta, rispettosa dei diritti fondamentali e antropocentrica.

“Siamo orgogliosi del riconoscimento ottenuto. Questo risultato premia l’eccellenza scientifica e tecnologica del lavoro svolto e dimostra il valore della collaborazione multidisciplinare tra esperti di Intelligenza Artificiale, medicina, scienze sociali e giuridiche. L’innovazione risponde in modo concreto a una sfida critica nel campo dell’IA applicata alla salute: la scarsa rappresentazione delle diverse tonalità cutanee nei dataset medici ad oggi in uso, che può compromettere l’equità e l’affidabilità dei sistemi di supporto alla diagnosi” – dichiara Roberta Calegari, professoressa al Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria dell’Alma Mater e coordinatrice del progetto.

Lo strumento è frutto di uno studio condotto su un dataset clinico reale – raccolto presso i reparti di pediatria dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, sotto la cura della professoressa Iria Neri e del professor Marcello Lanari – caratterizzato da immagini di qualità variabile e da una scarsa presenza delle tonalità cutanee più scure. Le soluzioni tradizionali si sono dimostrate inefficaci, proprio a causa della bassa qualità dei dati disponibili. Per superare questo limite, ricercatrici e ricercatori hanno adottato un approccio in due fasi: prima la generazione di immagini sintetiche realistiche tramite un modello generativo avanzato; poi la classificazione delle malattie con modelli di deep learning. Il risultato è un sistema più accurato, equo e inclusivo, validato su dati clinici reali.

“Attraverso la generazione di dati sintetici realistici, la tecnologia consente di colmare la lacuna della scarsa rappresentazione delle diverse tonalità cutanee, rendendo possibile l’addestramento e la validazione di modelli predittivi più inclusivi, anche in scenari dove i dati reali sono insufficienti o non bilanciati. Questo approccio rappresenta una leva fondamentale per costruire soluzioni di IA capaci di agire in modo responsabile, rispettando i principi di non discriminazione e giustizia sociale promossi anche dall’AI Act europeo”, conclude la professoressa Calegari.

AEQUITAS affronta diversi ambiti applicativi: dall’uso dell’IA per prevedere il rendimento scolastico o il rischio di abbandono precoce – analizzando come tali sistemi possano talvolta rafforzare le disuguaglianze socio-economiche – fino all’uso dell’IA in ambito recruiting e nell’ambito della diagnosi medica, per promuovere una maggiore equità sanitaria.

Accanto allo “Skin Disease Image Generator”, la Commissione Europea ha premiato anche una seconda innovazione nata nella cornice del progetto, riconoscendolo come key innovator per “AEQUITAS software for fair-by-design AI systems”: una metodologia concreta per supportare sviluppatori, decisori politici e stakeholder in tutte le fasi della progettazione e dell’implementazione, integrando il concetto di equità come requisito trasversale in ogni fase del processo di sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale.

Il progetto AEQUITAS è un’iniziativa triennale che riunisce un consorzio interdisciplinare di 18 partner – tra università, centri di ricerca, aziende e organizzazioni della società civile – provenienti da 8 Paesi. L’approccio globale del progetto integra prospettive tecniche, legali, etiche e sociali per garantire che le tecnologie di IA contribuiscano alla costruzione di società digitali più inclusive, affidabili e rispettose dei diritti.

 

















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