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E’ morto Marco Bonamico, leggenda del basket azzurro

È morto Marco Bonamico, ex cestista tra i più importanti in Italia, leggenda della Virtus Bologna e della nazionale. A comunicarlo è stata proprio la Federazione Italiana Pallacanestro con una nota sul proprio sito ufficiale. Bonamico aveva 68 anni ed era ricoverato da giorni all’ospedale di Bellaria.

“Ci ha lasciati nella notte il “Marine”, Marco Bonamico, uno dei più bravi giocatori italiani di tutti i tempi. Aveva 68 anni ed era ricoverato da più giorni all’ospedale di Bellaria. Ha lasciato un ricordo positivo come atleta e come uomo in ogni realtà che lo ha visto protagonista – si legge dal sito della FIP -. Il presidente FIP Giovanni Petrucci, commosso e colpito dalla notizia, a titolo personale e a nome della pallacanestro italiana, è vicino alla famiglia, alla signora Clara e alla figlia Elena, e ne condivide il cordoglio. Marco Bonamico non era stato solo un top player, ma anche presidente GIBA e della Legadue e commentatore televisivo con la RAI: nel 2004 aveva commentato i Giochi Olimpici di Atene e la medaglia d’argento della Nazionale insieme a Franco Lauro. Una carriera intensa la sua: due scudetti (in epoche diverse) con la Virtus Bologna, fra cui quello della stella nel 1984, due Coppe Italia, ma anche un’importante carriera in Nazionale (151 presenze e 777 punti) con l’Argento dei Giochi Olimpici di Mosca nel 1980 e l’Oro Europeo di Nantes.

Aveva giocato anche con Fortitudo Bologna, Mens Sana Siena, Olimpia Milano, Basket Napoli, Forlì e Udine. Aveva promosso la pallacanestro in tutte le forme e modalità. È stato un pioniere del 3X3″.

Il cordoglio del Sindaco di Bologna, Lepore: “A nome mio e dell’Amministrazione comunale tutta esprimo il più profondo cordoglio alla famiglia Bonamico per la perdita di Marco. È stato uno dei protagonisti indiscussi della pallacanestro italiana negli anni ‘70 e ‘80. Profondamente legato alla nostra città, soprattutto alla Virtus in cui ha giocato numerose stagioni, vincendo anche due scudetti e due Coppe Italia, ma ha militato un anno anche in Fortitudo. Ricordiamo inoltre i successi con la nazionale italiana, l’argento alle olimpiadi di Mosca del 1980 e il titolo europeo a Nantes nel 1983. Bologna oggi piange non solo un grande campione sportivo, ma anche un grande uomo, che si è sempre speso per gli altri, ultimo esempio in ordine temporale il programma di allenamento studiato per far tornare in forma le persone che avevano contratto il Covid”.
















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