sabato, 2 Agosto 2025
17.1 C
Comune di Sassuolo
HomeAppennino BologneseUn secondo murale nel processo di rigenerazione urbana del Residence Valsambro





Un secondo murale nel processo di rigenerazione urbana del Residence Valsambro

Nei giorni scorsi è comparso sulle facciate di uno degli immobili del Residence Valsambro il secondo gigantesco murale, rientrante nel più ampio progetto di arte pubblica pensato dall’Amministrazione Comunale e che quest’anno ha trovato copertura all’interno del bando per la valorizzazione turistica “AppenninOpenAir”.

Dopo la prima opera realizzata lo scorso anno, quella appena terminata si intitola “Mater Mons” (Madre Montagna) e vede al centro una figura ispirata al vissuto della montagna, con sopra alla testa una mezzaluna che, insieme a stelle bianche sparse in un cielo aranciato, funge da guida e custode. Tale figura stringe ed accoglie la ‘Rocciosa’, esprimendo un dialogo tra umano e natura. La montagna si fa corpo vivente, custode e radice in forma femminile, sottolineando un legame con il territorio. Il murale invita a percepire la montagna non solo come luogo fisico, ma come entità vivente, che ha corpo e voce: uno sprone a guardare la montagna con nuovi occhi, immersi in una poesia visiva che celebra la sua anima.

“Il nuovo murales del Residence Valsambro celebra una protettrice della natura e della montagna, un omaggio al nostro territorio e alla sua forza – dichiara Francesca Girotti, Assessora alle politiche giovanili e comunicazione -. Non è solo un’opera decorativa, ma un messaggio che ci invita a riflettere sulla bellezza del paesaggio che ci circonda e sull’importanza di conservarlo. Un sentito grazie agli artisti Chiara Pulselli (in arte Kiki Skipi) e Andrea Casciu che, con le loro opere, hanno contribuito a far rinascere uno spazio che diventa sempre più significativo per chi lo vive ogni giorno”.

Ecco dunque che in questo ambito, la street art nata negli anni Settanta in America come forma di denuncia, affermazione di un’identità, riappropriazione di uno spazio urbano, e come tale a lungo considerata una forma di vandalismo da reprimere e punire, oggi vive un’inversione di rotta, venendo riconosciuta come strumento di riqualificazione urbana su cui investire per impreziosire ambiti urbanizzati e quartieri, cambiandone la visione e la percezione anche per mezzo di queste nuove ed inaspettate prospettive, che definiscono scorci inusuali e inattesi che si delineano sulle quinte urbane scrostate o su facciate cieche.

Nel più ampio processo di rigenerazione in atto all’interno del Residence Valsambro, abbiamo pensato anche alla street art urbana poiché gli innumerevoli esempi che ci sono in Italia e nel mondo ci dimostrano come la stessa contribuisca a sviluppare e caratterizzare l’identità di un luogo, anche grazie alla grande visibilità che queste opere producono – spiega Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro -. Se da un lato l’obiettivo è quello di definireuna nuova consapevolezza del cittadino che riesca a trovare un senso innovativo nei luoghi abitati, dall’altro c’è la voglia di generare interesse anche da parte di coloro che semplicemente lo attraversano. Ecco dunque che queste opere hanno come obiettivo quello di richiamare l’attenzione, spingendo le persone a fermarsi per una riflessione critica, anche a discuterne, contribuendo a focalizzare l’attenzione su ambiti dimenticati oppure nascosti, diventando uno strumento capace di fare intravedere la possibilità di una più complessiva trasformazione in punti di interesse, creando dei veri e propri poli di attrazione. Non mancano infatti esempi, soprattutto in epoca moderna, dove la comunicazione mediatica e social letteralmente impazzisce per questo genere di cose, utilizzando i murales come un’attrattiva sia per le persone del posto che per i turisti”.

 

















Ultime notizie