A due anni e mezzo esatti dal primo intervento effettuato ad Imola con l’utilizzo del Robot Da Vinci Xi, era infatti il 9 gennaio 2023, Fondazione Cassa di Risparmio, Comune e Ausl di Imola e AOSP di Bologna hanno voluto oggi condividere con la comunità locale i risultati ad oggi raggiunti. 318 interventi robotici effettuati nel 2023, 464 nel 2024 e 218 tra inizio 2025 e 21 maggio scorso, quando è stata raggiunta la quota 1000.
A fare il punto, oltre alle autorità, la Presidente della Fondazione C. R. Imola Silvia Poli e le Direttrici dell’Ausl di Imola, Agostina Aimola e dell’AOSP di Bologna, Chiara Gibertoni, i principali protagonisti della robotica imolese: il direttore del Dipartimento chirurgico e della UOC di Chirurgia generale Michele Masetti, il direttore del DEA e della UOC Anestesia e Rianimazione Igor Bacchilega, il direttore di Ostetricia e Ginecologia Stefano Tamburro, il direttore di Urologia Marco Garofalo ed i professori del Policlinico di Sant’Orsola Eugenio Brunocilla (Urologia) e Renato Seracchioli (Ginecologia e fisiopatologia della riproduzione umana).
«Questa conferenza stampa di rendicontazione sull’utilizzo del robot chirurgico Da Vinci Xi rappresenta per noi molto più di un doveroso esercizio di trasparenza: – ha dichiarato la Presidente della Fondazione Silvia Poli – è l’occasione per restituire alla comunità il significato profondo di un investimento nato da una visione lungimirante e condivisa, capace di coniugare innovazione tecnologica, qualità della cura e valorizzazione delle competenze del nostro territorio. Sotto la presidenza del Dott. Rodolfo Ortolani, tre anni fa, la Fondazione ha scelto di affiancare l’Azienda USL di Imola nel dotarsi di una delle piattaforme più avanzate nel campo della chirurgia mininvasiva. Oggi possiamo affermare che quella scelta si è dimostrata pienamente all’altezza delle attese: oltre mille interventi eseguiti, un bacino di utenza esteso a livello metropolitano e un modello di collaborazione tra istituzioni che costituisce un esempio concreto e virtuoso di sussidiarietà. Il merito di questo risultato va, in particolare, a tutti i professionisti che ogni giorno operano con competenza, passione e responsabilità nelle nostre strutture sanitarie. La Fondazione continuerà a fare la propria parte per rispondere ai bisogni reali del territorio, confermando il proprio sostegno a favore della salute, della dignità e della qualità della vita delle persone».
“Sono orgogliosa ed emozionata di essere qui a raccogliere i frutti di un progetto che nasce da lontano, per cui desidero ringraziare la precedente direzione oltre che alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola che ci è sempre accanto per tante progettualità – ha dichiarato la direttrice Agostina Aimola – La chirurgia robotica è un elemento di qualità e di crescita del nostro sistema sanitario regionale imprescindibile e su questo dobbiamo continuare a lavorare. Noi lavoriamo in un sistema sanitario regionale forte, che crede molto nello sviluppo, nell’innovazione e nella ricerca, ma che in un momento come quello attuale non può prescindere dall’attenzione alla sostenibilità, il che significa continuare ad erogare prestazioni sanitarie altamente specialistiche, sofisticate e quindi costose in base ad appropriatezza clinica e priorità di salute dei nostri assistiti e delle nostre assistite, come i nostri indicatori di attività ci confermano”.
L’accordo sottoscritto tra Azienda sanitaria di Imola ed Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico di Sant’Orsola, che ha impegnato le parti in un progetto comune di sviluppo della chirurgia robotica verso obiettivi di contenimento dei tempi di attesa per la chirurgia elettiva, ha anche portato importanti sviluppi della rete nella ricerca sulle tecniche chirurgiche ed interventistiche d’avanguardia e nell’ambito formativo.
La direttrice Aimola non ha infatti mancato di sottolineare come il progetto della robotica sia un esempio virtuoso di efficace collaborazione in area metropolitana, nel caso specifico con l’AOSP di Bologna Policlinico di S. Orsola e con l’Università di Bologna.
Concetto ribadito fortemente anche dalla direttrice dell’AOSP di Bologna Chiara Gibertoni: “Permettetemi di ringraziare tutti gli operatori, e in particolare i Professori Brunocilla e Seracchioli perché l’impegno nei confronti di questo progetto è andato oltre all’operatività in sala, ma ha rappresentato un vero e proprio ingaggio rispetto all’opportunità che la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola ha offerto anche al S. Orsola, oltre che all’Azienda USL di Imola, dimostrando un vero senso di comunità con Imola, con cui sono peraltro molti i progetti in rete già avviati – ha dichiarato Gibertoni – In questa occasione abbiamo avuto prova della capacità di tutti i professionisti di collaborare efficacemente, in modo coerente ai principi che guidano il loro operato, per dare il meglio al paziente che ne ha davvero bisogno. Questo progetto di 3 anni è stato molto utile proprio per inquadrare al meglio la casistica che davvero si giova di questa tecnologia ed introdurre quindi un uso etico e coscienzioso della robotica”.
Il rilevante investimento della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, di oltre Euro 300mila/anno, operato attraverso un noleggio operativo triennale e dell’Azienda USL di Imola, che ha fortemente rilanciato il settore chirurgico con il reclutamento di professionisti di certificata esperienza nella chirurgia robotica, unitamente alla collaborazione con il Sant’Orsola i cui professionisti operano ad Imola un giorno alla settimana (circa il 20% degli interventi), ha garantito risultati superiori alle previsioni iniziali.
Grande soddisfazione per i professionisti dell’Azienda USL di Imola, e non solo per i chirurghi, come ha ben sottolineato il dr. Igor Bacchilega, direttore di Anestesia e Rianimazione, tra i primi sostenitori dell’acquisizione della piattaforma robotica, che ha costituito anche per l’équipe anestesiologica e di tutto il blocco operatorio una sfida complessa ma stimolante, affrontata da tutti con entusiasmo e determinazione. È stato un percorso gratificante e siamo orgogliosi di aver raggiunto questi risultati per la nostra comunità”, ha concluso Bacchilega.
Al di là dei risultati quantitativi, che hanno comunque superato di oltre il doppio le previsioni iniziali, con un + 46% di crescita tra il 2023 ed il 2024, va messo in rilievo che oltre il 90% degli interventi eseguiti con il robot hanno riguardato la chirurgia oncologica o interventi complessi e funzionali, come ha precisato il direttore del dipartimento Chirurgico Michele Masetti. “Siamo fieri del fatto che Imola risulti nella top ten per l’utilizzo del Robot Da Vinci nella classifica italiana degli ospedali a singola piattaforma, ma soprattutto dobbiamo valorizzare l’accrescimento professionale che, grazie a questo progetto, si è generato tra i nostri professionisti, con 18 chirurghi formati all’utilizzo del robot, oltre agli operatori sanitari del Blocco operatorio, fondamentale supporto per questa attività, insieme agli anestesisti. Oggi Imola forma professionisti in molte regioni del nostro paese”.
Anche i vantaggi prospettati per i pazienti, vengono confermati dai dati di questi primi due anni e mezzo di attività. La qualità degli interventi effettuati con chirurgia robotica video-assistita, supera nettamente il confronto con la chirurgia tradizionale, cosiddetta “a cielo aperto”, ma anche quello con la chirurgia laparoscopica, per maggiore precisione e minori necessità di conversione in corso di intervento (ossia di passaggio dalla tecnica robotica ad un alto tipo di tecnica), perdite di sangue limitate e conseguente riduzione della necessità di trasfusioni; riduzione delle complicanze e delle infezioni, minori tempi di recupero della persona e conseguente riduzione sostanziale della degenza.
“La chirurgia robotica trova in urologia la massima efficacia e riduzione di effetti collaterali avversi. La prostatectomia radicale per tumore della prostata, classicamente gravato da pesanti conseguenze sulla continenza e sulla sfera sessuale, con la tecnica robot assistita è estremamente preciso e consente a parità di efficacia, di mantenere pressoché inalterate la continenza e la capacità erettile – ha spiegato il direttore di Urologia Marco Garofalo – Nella chirurgia del rene consente la rimozione di masse tumorali o la correzione di malformazioni preservando in gran parte dei casi la funzionalità di organo”.
Ed il dottor Tamburro, direttore di Ginecologia e Ostetricia, guarda al prossimo futuro. “La chirurgia robotica è l’attualità in ambito sanitario mondiale e l’intelligenza artificiale ne è il prossimo passo nel quotidiano – spiega Tamburro – Grazie agli sforzi di tutti, Imola fa parte di questa realtà e continuerà ad impegnarsi per non perdere la possibilità di curare al meglio anche i pazienti di domani, mantenendo la propria posizione nelle rete di cui fa parte e in cui si evidenzia per la professionalità”.
Anche il Sindaco Marco Panieri, che non ha potuto partecipare alla conferenza per un impegno istituzionale, ha fatto arrivare i suoi saluti e ringraziamenti. “Il traguardo dei 1000 interventi di chirurgia robotica rappresenta un risultato straordinario, che testimonia la qualità e la visione della sanità del nostro territorio. Come Amministrazione comunale, siamo orgogliosi di aver sostenuto, insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e all’Azienda Usl, un percorso che ha saputo unire innovazione tecnologica, competenze professionali di altissimo livello e collaborazione tra istituzioni. Un percorso che andrà proseguito e continuamente valorizzato e sostenuto. Anche perché è un esempio concreto di sanità pubblica che guarda al futuro, con ricadute positive per i pazienti, che abbatte le liste d’attesa, che cerca di restare al passo con le esigenze valorizzando i professionisti e l’intero sistema sanitario locale. Imola si conferma una città capace di attrarre competenze, innovare e offrire servizi di eccellenza.”