In attesa dell’esame dei progetti per aumentare la sicurezza nel tribunale di Reggio Emilia con telecamere e un punto fisso di metal detector, sono stati adottati i primi provvedimenti d’urgenza dopo la strage compiuta mercoledì scorso dall’albanese Clirim Fejzo che ha assassinato, davanti alle figlie adolescenti, la moglie e il cognato rimanendo a sua volta ucciso ad opera della polizia.
Alcuni agenti di polizia giudiziaria vigilano sugli ingressi del palazzo di giustizia controllando chi entra con i metal detector portatili.
Le misure di sicurezza in via di approvazione prevedono anche il rafforzamento dell’organico degli addetti alla vigilanza e l’apertura di un solo ingresso a palazzo di giustizia.
Intanto la famiglia di Vjosa Demcolli, la donna uccisa dal marito all’udienza per la separazione, ha espresso il desiderio che le bare dei tre albanesi uccisi, compresa quella di Clirim Fejzo, siano trasportate in Albania insieme. Per le pratiche burocratiche serviranno ancora alcuni giorni.
Le indagini degli inquirenti, coordinate dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani, proseguono nel tentativo di capire chi abbia fornito la pistola al lattoniere assassino, una 7,65 con matricola abrasa.
