Nel corso del Consiglio comunale di ieri, giovedì 13 settembre, sono stati approvati due ordini del giorno. Il primo, presentato dalla consigliera di Forza Italia Enrichetta Annovi a maggio, invitava la Giunta ad attivarsi presso il Governo italiano e quindi l’ambasciata ucraina affinché vengano sospesi i lavori di un centro commerciale a Lugansk, che stanno distruggendo il cimitero e il mausoleo dell’esercito italiano che qui combattè nel corso della Seconda guerra mondiale.
“Va salvata quest’area nel rispetto della memoria dei nostri soldati, invito il Governo –ha detto Annovi – ad intervenire con rapidità, per scongiurare una grave offesa ai nostri caduti in guerra”.
Il secondo ordine del giorno, firmato invece dai capigruppo di Ds e Margherita Simone Tosi e Claudio Cavazzuti, riguardava un’altra località straniera, quello di Kahla, nella Turingia tedesca, dove nel corso della Seconda guerra mondiale sono morti numerosi lavoratori stranieri e italiani, parte dei quali transitati dal Campo di concentramento di Fossoli. “L’amministrazione locale – spiegano Tosi e Cavazzuti nel loro documento – vuole mettere in vendita il sito del Walpersberg: chiediamo che il civico consesso aderisca all’appello già firmato da alcuni centri dell’appennino reggiano, e rivolto alle istituzioni italiane e tedesche, considerando la particolare sensibilità di Carpi nei confronti della memoria storica”.
Il primo odg è stato votato all’unanimità con la sola astensione del consigliere Cristiano Terenziani (Ds), che si è detto dubbioso della legittimità di questa richiesta fatta ad uno stato estero, mentre l’assessore Lella Rizzi, ha ricordato che un ordine del giorno simile è stato discusso (ma respinto, ndr.) in Consiglio provinciale nel luglio scorso: “il nostro ambasciatore non ha garantito che le ossa dei caduti qui presenti siano effettivamente di soldati esclusivamente italiani e aveva comunque concordato – ha concluso Rizzi – con le autorità ucraine il trasferimento di una parte di esse in un ossario italiano”.
Il voto sul secondo ordine del giorno è invece stato unanime.