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Equipe bolognese salva braccio ad un bambino del Paraguay

E’ stato salvato da un tumore che lo aveva colpito al braccio grazie a un intervento chirurgico, durante il quale gli è stato impiantato il braccio di una donatrice di 20 anni, fornito dalla Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico dello Ior di Bologna.

Si tratta di una tecnica chirurgica usata per la quinta volta nel mondo. Durante l’operazione, eseguita il 25 maggio scorso su di un bambino di 7 anni del Paraguay, Marco Manfrini, chirurgo ortopedico della V Divisione di Chirurgia Ortopedico-Traumatologica a indirizzo Oncologico del Rizzoli, diretta da Mario Mercuri, ha ‘ridotto’ l’osso alle dimensioni giuste e l’ha rivestito attraverso una ‘coppetta articolare’ delle giuste dimensioni riuscendo così a salvare tutta la struttura della spalla e quindi la funzionalità del braccio.

La richiesta di aiuto per Santiago giunge al Rizzoli lo scorso mese di marzo: una giovane oncologa pediatrica paraguayana, che ha studiato per un periodo in Italia, individua nel Rizzoli la struttura che può avere le conoscenze necessarie. Il problema nasce dal fatto che il bambino non è in grado di viaggiare fino all’Italia, poichè pesa 16 chili ed è alimentato artificialmente. Impossibile un intervento con ‘guida a distanza’. Il direttore dell’oncologia di Asuncion, Francisco Perrotta, propone dunque al Rizzoli di mandare Manfrini in Paraguay, e garantisce l’appoggio diplomatico del suo Paese per tutte le difficoltà che comporta il trasporto internazionale di materiale biologico, quale è un osso.

Il caso si risolve positivamente. Ora, perchè non rimanga un risultato straordinario ma isolato, è già sul tavolo il progetto di collaborazione stabile, in particolare per la formazione dei giovani ortopedici paraguayani, tra l’Hospital Central di Asuncion e l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.

















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