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A palazzo Malvezzi la commemorazione del senatore Orlandi

Giovedì 7 giugno alle ore 18.00 nella sala del Consiglio della Provincia di Bologna (via Zamboni, 13) verrà commemorato a cinque anni dalla sua
scomparsa il senatore Luigi Orlandi: l’uomo, il politico, l’amministratore.


Interverranno:
Beatrice Draghetti, presidente della Provincia dei Bologna; Ezio Antonioni, presidente Associazione nazionale partigiani italiani
(ANPI), Comitato provinciale di Bologna;
Morando Soffritti, direttore scientifico Istituto “Ramazzini”; Franco Lazzari, presidente Istituto “Ramazzini”; Walter Vitali, senatore della Repubblica.

La commemorazione sarà l’occasione per ricordare la statura istituzionale, politica, sociale e umana del Senatore, ma anche e soprattutto per testimoniare come i suoi principi e l’impegno a sostegno della missione dell’Istituto “Ramazzini”, in particolare gli obiettivi riguardanti la promozione della ricerca scientifica per la prevenzione dei tumori, per i
quali Orlandi tanto si è battuto negli ultimi anni della sua vita, siano più che mai vivi fra tutti i soci dell’Istituto.

Scomparso l’1 febbraio 2002, all’età di 92 anni, Luigi Orlandi è stato un alto esponente della lotta antifascista nella nostra città e ha attivamente
partecipato alla ricostruzione del Paese negli anni del dopoguerra. E’ stato eletto senatore del PCI nel 1963 e rieletto nel 1968. Dal 1960 al
1964 è stato vicepresidente della Provincia di Bologna. Dal 1968 al 1978 è stato presidente dell’Amministrazione degli Ospedali di
Bologna.
Il senatore Orlandi, collaborò, insieme a Cesare Maltoni, a fondare nel 1987 l’Istituto Ramazzini, del quale ricoprì la carica di presidente fino
alla sua morte. Nel 1991 costituì la Fondazione europea Ramazzini. E’ stato membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione fino al 1998, diventandone nel 1999 presidente onorario.
E’ stato fra i sostenitori del Collegium Ramazzini, una Accademia internazione di 180 esperti nel settore della medicina ambientale e del
lavoro, che nel 1990 a New York gli conferì uno speciale riconoscimento per il suo “considerevole impegno, svolto in vari modi e in varie situazioni,
per sostenere la ricerca scientifica e per combattere l’ingiustizia”.

















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