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Inceneritore, SEL: “la Provincia ritiri la determina, la politica deve potersi esprimere nelle sedi istituzionali”

Cristian-Favarin-SELSinistra Ecologia Libertà non intende derubricare a mera questione tecnica la determina della Provincia del 14 agosto – che consente l’apertura delle frontiere per i rifiuti da bruciare in via Cavazza, accogliendo la richiesta di Hera di trasformare l’inceneritore in un impianto R1 senza vincoli territoriali – ed esige risposte chiare su un punto preciso: il ritiro della stessa.

Con la nuova classificazione ci troveremmo nella paradossale situazione di avere meno rifiuti prodotti a Modena per effetto del calo dei degli stessi e del potenziamento della raccolta differenziata, mentre resterebbero invariate le tonnellate smaltite nell’inceneritore perché potenzialmente importabili da ogni dove.

Oltre al merito, vi sono altre cose che non vanno in questa vicenda: quelle più gravi sono il non avere neanche aperto una discussione in Consiglio provinciale e tra le forze di maggioranza che sostengono la Giunta Sabattini su una questione fondamentale per l’interesse pubblico; e l’avere bellamente ignorato precedenti determinazioni che pure erano state assunte dal PD in altre istituzioni locali – si pensi al Consiglio comunale del novembre scorso – quali il sostegno al progetto di legge di iniziativa dei consiglieri regionali di centrosinistra che mira a ridisegnare la gestione del ciclo dei rifiuti e punta, in prospettiva, al superamento della logica dell’incenerimento.

Sinistra Ecologia Libertà chiede che si riattivi un naturale percorso istituzionale – e precisamente una seduta del Consiglio provinciale nonché la convocazione dei Consigli dei Comuni coinvolti dal bacino Hera in provincia, a partire dal Consiglio comunale di Modena – per ridiscutere questa trasformazione della natura dell’inceneritore di via Cavazza ma soprattutto per dibattere del piano industriale di Hera, affinché la politica recuperi una funzione di direzione e di controllo, piuttosto che di supina ancella.

Allo stesso modo, SEL rilancerà la propria iniziativa politica in connessione con le forze ambientaliste che si sono opposte a questa scelta, tenendo ben fermo un punto: le uniche discriminanti che guidano la nostra azione, in tema di alleanze presenti e future, sono i contenuti (da declinare in un’ottica di governo, non di testimonianza) e su una tematica strategica come questa della gestione dei rifiuti siamo confortati nelle nostre posizioni, assolutamente costruttive, dalle avanzate decisioni che Giunte di centrosinistra come quelle di Forlì e Reggio Emilia (lì dove l’inceneritore è stato spento) hanno saputo compiere.

La Provincia di Modena ha il dovere di ascoltare il nostro dissenso argomentato e di riaprire la questione, ritirando la determina e consentendo che la politica possa confrontarsi e decidere nelle opportune sedi istituzionali cosa sia meglio fare, altrimenti vorrà dire che il nostro contributo sarà considerato superfluo e quindi ne trarremo le dovute conseguenze, fino a considerare l’uscita di SEL dalla maggioranza che sostiene il presidente Sabattini.

(SEL-Coordinamento Federale, SEL-Direzione Circolo di Modena)

 

















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