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Consiglio Confesercenti Area Nord, Roberto Bernaroli succede ad Andrea Ratti

Avvicendamento alla presidenza di Confesercenti Area Nord: Roberto Bernaroli, è il nuovo presidente dell’Associazione imprenditoriale per Mirandola e per i comuni limitrofi della bassa modenese. Mirandolese, 49 anni, Bernaroli gestisce da diversi anni un forno a Massa Finalese. Eletto all’unanimità, alla presenza del Presidente provinciale di Confesercenti Modena Massimo Silingardi e del Direttore Generale Tamara Bertoni, subentra anzitempo ad Andrea Ratti che ha deciso di passare il testimone per poter seguire i nuovi e diversi impegni di natura politica a Finale Emilia. “La mia rinuncia alla presidenza, pur non essendovi obbligato, è dettata – ha voluto precisare Ratti – dalla necessità che tale ruolo deve essere esercitato a beneficio degli associati. Cosa che, al momento, riuscirei a svolgere solo marginalmente”. “Ringrazio Ratti per l’importante lavoro svolto nel corso di questi anni – ha dichiarato il neo eletto Bernaroli – E’ mia intenzione proseguire nell’interesse dell’affermazione ulteriore dell’Associazione sul territorio, ampliare il dialogo con gli associati, capire e cogliere meglio le esigenze della categoria”.

L’elezione del nuovo presidente di Confesercenti è stata anche l’occasione per focalizzare l’attenzione sui vari problemi che interessano i comuni dell’area nord: “Ancora poco considerati da Provincia e Regione”, è stata l’apertura del Consiglio di Confesercenti. In particolare sono emerse le tante difficoltà che le piccole e piccolissime imprese del commercio e dei servizi stanno attraversando: a partire dai costi di esercizio sempre più elevati in rapporto ai ricavi e alle ridotte disponibilità economiche dei consumatori. “Senza contare – ha poi evidenziato il consiglio – la perdita di attrattività da parte dei centri storici della bassa modenese causa anche la troppa frammentazione delle iniziative di intrattenimento, poco accattivanti però per creare un ritorni concreti: i cittadini dei territori adiacenti, come la provincia di Mantova e di Reggio Emilia, una volta frequentatori abituali ora si rivolgono altrove”. Altra questione, la poca chiarezza in tema di promozione dei prodotti tipici e del territorio: “Permangono delle difficoltà a relazionarsi con chi rappresenta il mondo agricolo, mentre non si riesce a realizzare una vera filiera per fare conoscere i nostri prodotti. C’è la necessità, come del resto richiesto più volte da Confesercenti, di creare una sinergia adeguata alla promozione del territorio che comprenda anche questi e non secondari aspetti”. In tema di infrastrutture il consiglio ha fatto rilevare l’arretratezza che per certi versi continua ad interessare la bassa modenese. “Ritardi che hanno contribuito a portare altrove la localizzazione di nuove aziende: in aree dai costi contenuti e meglio servite”, mentre continuano ad incidere pesantemente sulla categoria anche i centri commerciali: “Hanno condizionato il lavoro delle Pmi del commercio al dettaglio, per questo ribadiamo la nostra ferma contrarietà alla realizzazione di nuovi ipermercati”.

Rivolto dunque alle amministrazioni comunali, come a quella provinciale, Confesercenti Area Nord, pone in evidenza le priorità, utili al commercio al dettaglio, ma anche per preservare da un inesorabile declino i comuni dell’area nord. “Ci deve essere anzitutto da parte delle amministrazioni comunali la volontà di razionalizzare la spesa, diminuendo drasticamente le elargizioni alle associazioni di volontariato, privilegiando invece le idee innovative e rivolte allo sviluppo dei centri storici. C’è inoltre la necessità – tiene a precisare Confesercenti Area Nord – di valorizzare i negozi attraverso progetti di riqualificazione dei centri medesimi, contenendo gli affitti, ora troppo elevati e pianificando eventi di richiamo. Da parte nostra, come per altro sta già avvenendo ci sarà la ferma volontà di puntare sulla qualità dei prodotti in vendita, e su di un servizio professionale a misura di cliente. Ribadiamo inoltre l’importanza dei controlli in tema di lavoro irregolare e abusivismo: il rischio che imprese rispettose delle regole si trovino, oltre ad essere gravate dai pesanti risvolti della crisi, a dover fronteggiare una concorrenza sleale ed ulteriormente penalizzante è tutt’altro che scontato”.

















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