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Festival della Cultura tecnica 2025: grande successo con 25 mila presenze in 400 esperienze trasformative in tutta la regione

L’edizione 2025 del Festival della Cultura tecnica, la XII metropolitana e l’VIII regionale, chiude con 25.000 presenze nelle circa 400 esperienze trasformative proposte nella città metropolitana di Bologna e in tutte le province dell’Emilia-Romagna.

“Con questo successo, il Festival si conferma punto di riferimento educativo e partecipativo per la diffusione e l’applicazione della cultura tecnica nella società emiliano-romagnola, unico anche nel panorama nazionale”, ha commentato Emanuele Bassi, il consigliere metropolitano delegato alla Scuola.
Questa edizione si è distinta per un’idea di progettualità, caratteristica fondamentale delle esperienze trasformative, iniziative che sono andate oltre i semplici eventi gettando le basi di un lavoro collettivo che possa trasformare la società. Tramite un approccio educativo e proattivo, il Festival, quest’anno, ha proposto iniziative volte a stabilire pratiche sostenibili e durature per la comunità, dove il piano individuale e quello collettivo si sono intrecciati per abbracciare nuove visioni sul futuro. 

È con questa visione progettuale che il Festival si è occupato di un focus tematico fondamentale, cioè l’Obiettivo 11 dell’Agenda ONU 2030: Città e comunità sostenibili. Un obiettivo che spinge a immaginare nuovi progetti per gli insediamenti umani e i loro valori ambientali, sociali ed economici. Ogni esperienza trasformativa di questa edizione è stata un momento di confronto e progettazione di percorsi che ci guidino verso il raggiungimento di questo obiettivo.

Questa visione ha portato il Festival a diventare anche uno strumento di ricerca e sperimentazione per la definizione di Formiche Verdi, la strategia educativa strutturata e condivisa – la prima in Italia – finanziata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nell’ambito dell’azione Lo sviluppo sostenibile come valore per la costruzione delle politiche metropolitane – focus sulle politiche educative

Al cuore della strategia c’è un principio di cooperazione, poiché il grande potere delle Formiche emerge attraverso un’azione collettiva strutturata. Per questo motivo sono state realizzate iniziative di educazione alla sostenibilità che promuovessero l’attuazione di pratiche sinergiche e di cooperazione, al fine di trasformare la realtà tutte assieme, un passo alla volta. Per fare ciò sono state coinvolte scuole, enti di formazione, istituzioni e associazioni. Una grande comunità educante per la promozione di una cultura tecnica sostenibile. 

Il territorio metropolitano di Bologna è diventato così, grazie al Festival della Cultura tecnica ed il progetto Agenda 2030 delle bambine e dei bambini (realizzato in collaborazione con l’Area Territoriale di Ricerca CNR di Bologna e rivolto alle scuole primarie), il primo luogo di sviluppo di una strategia che mira a diventare un modello nazionale. Questo sviluppo è stato portato avanti da 13 progetti pilota presenti nel cartellone delle iniziative del Festival.                 

 

I principali incontri di questa edizione  

La Fiera delle Idee  

Come da tradizione, il Festival si è aperto il 22 ottobre con la Fiera delle Idee, esperienza d’incontro tra generazioni, visioni sul futuro e possibilità di cambiamento. La Fiera è stata un’occasione per i cittadini e le cittadine del futuro di raccontarsi, vivendo e condividendo l’importanza della cultura tecnico-scientifica per la trasformazione della società, verso la creazione di città e comunità sostenibili. 

Nella mattina, 150 desk interattivi e oltre 1500 studenti e studentesse in visita. Nel pomeriggio, invece, la Fiera si è aperta per la prima volta alla cittadinanza con i suoi laboratori per la sostenibilità urbana: 22 laboratori per 500 persone. Tutto ciò nella cornice di DumBO, nuova location per la Fiera, scelta in quanto luogo-simbolo di Bologna della rigenerazione urbana e della sostenibilità.

Meglio veri che perfetti — incontro con Enrico Galiano

Giovedì 30 ottobre, al Cinema Modernissimo di Bologna, si è tenuto un incontro con Enrico Galiano: Meglio veri che perfetti — crescere secondo la propria vocazione. Un incontro per parlare del futuro delle giovani generazioni, dei loro sogni, dei sogni di chi li educa e di come far incontrare queste prospettive per una comunità educante sostenibile ed etica, con la partecipazione di 150 persone.

Meglio essere veri che perfetti: un messaggio per far fronte ad un un mondo che premia la conformità e la perfezione. Un mondo nel quale dovremmo invece insegnare un altro valore: l’autenticità. Abbiamo quindi condiviso un momento di riflessione sul nostro ruolo educante. Una riflessione collettiva che è un’esperienza trasformativa, perché disegna un orizzonte nel quale trasformare i nostri comportamenti verso le generazioni più giovani, cioè il futuro delle nostre comunità.

10 domande sulla violenza

Martedì 25 novembre, per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al Teatro Celebrazioni di Bologna si è tenuta l’esperienza “Dieci domande sulla violenza”, arrivata alla terza edizione e organizzata dal Piano per l’Uguaglianza della Città metropolitana di Bologna e dalla Rete ECCO!.

Un totale di 800 studenti e studentesse presenti, da 34 classi coinvolte, provenienti da 25 scuole ed Enti di formazione hanno raccontato le proprie esperienze di lavoro svolto in classe con professori e professoresse, accompagnati dagli esperti dell’Associazione Maschile Plurale. Il loro è stato un percorso in dialogo con 6 Centri Antiviolenza (Casa delle Donne, MondoDonna, UDI, SoS Donna, PerLeDonne e Trama di Terre), 2 Centri per Uomini Autori di Violenza di Bologna metropolitana (Senza Violenza e Liberiamoci dalla Violenza) e il gruppo AMA “I muscoli e il cuore”. I CAV e CUAV sono stati con noi durante la mattina per condividere le proprie esperienze e testimonianze.

Ad arricchire la giornata, gli interventi di Giulia Selmi, sociologa dell’Università di Parma, esperta sulle questioni di genere e sessualità, e Francesca Cavallo, scrittrice (autrice bestseller di Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli e Storie spaziali per Maschi del Futuro), editrice e attivista impegnata per la parità di genere e i diritti LGBTQIA+.

Non solo il 25 novembre per l’equità di genere

In collaborazione con le scuole e gli enti della Rete ECCO! (Educazione Comunicazione Cultura per le Pari Opportunità di genere), oltre 50 Technoragazze Days hanno avvicinato oltre 1.0000 studentesse delle scuole medie ai settori tecnici e scientifici, per combattere gli stereotipi di genere. Una tematica risultata di fondamentale importanza per la costruzione di ambienti urbani e sociali sostenibili ed etici.

Formiche Verdi: le esperienze dei progetti pilota

I 13 progetti pilota di Formiche Verdi, iniziative sperimentali mirate a testare nuove metodologie, strumenti e approcci educativi o di coinvolgimento in specifici contesti territoriali o scolastici, hanno permesso di accogliere risultati preliminari, affinare le strategie e creare buone pratiche che possano essere successivamente replicate e integrate a livello più ampio nel territorio e nelle politiche pubbliche.

I progetti si sono presi cura della sensibilizzazione e dell’educazione alla strategia, come in Diventare una formica verde è un’ottima idea, organizzato Città metropolitana di Bologna e Tecnoscienza, e guidato verso la comprensione dei dati ambientali seguendo gli standard europei nei tre appuntamenti di Città climaticamente neutrali, organizzati dal Comune di Bologna e Fondazione IU. Non è mancata la formazione per insegnanti, volta ad una costruzione consapevole della strategia educante, attraverso la quarta edizione di reAGIRE in classe: sperimentare per apprendere.

Un grande lavoro si è svolto per impostare nuove pratiche di sostenibilità urbana, ambientale e sociale, attraverso attività quali Idee per una biblioteca degli oggetti del Comune di Bologna e Leila Bologna, il Radio Raduno JAM CITIES — dove le idee incontrano la città, durante la quale Servizio Marconi TSI / USR Emilia-Romagna e le radio scolastiche del territorio regionale si sono incontrate e hanno dialogato per immaginare nuovi modelli di città.

Le pratiche per la sostenibilità sono state sviluppate anche attraverso Impastiamo una città sostenibile, organizzato da CEFAL Emilia-Romagna e Ristorante formativo “Le Torri”, per riflettere sulla sostenibilità alimentare mettendo direttamente le mani in pasta, e attraverso Mappe dei saperi delle biblioteche specializzate, organizzato da Istituzione Gian Franco Minguzzi, Biblioteca FTER, Rete Specialmente in Biblioteca e Accademia di Belle Arti, un’esperienza per ridisegnare i confini urbani e concettuali delle biblioteche.

Molto viva anche la riflessione sul settore della moda, sul suo impatto economico, ambientale e sociale, approfondita con Stop fast fashion, uno swap party del Comune di Monte San Pietro e Istituto Comprensivo di Monte San Pietro per trovare nuove strade di consumo e condivisione vestiario, e con RI-MADE LAB — Laboratorio di co-progettazione e upcycling, un laboratorio per dare nuova consapevolezza ai cittadine e alle cittadine del futuro, organizzato da BIS Bologna Innovation Square – Ufficio comune sviluppo economico imprese occupazione Città metropolitana e Comune di Bologna, in collaborazione con Centergross, ClustER Create e Fondazione Democenter.

Infine, grande attenzione si è data al futuro lavorativo dei ragazzi e delle ragazze, attraverso l’orientamento dei Green Open Day del Centro Per lImpiego dell’Agenzia Regionale per il Lavoro dell’Emilia-Romagna, pensato per studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, tenutosi in tutte le sedi regionali.

Questa attenzione si è espansa anche in altre province, con Piacenza 2030 – bando associazioni giovanili, organizzato da: Comune di Piacenza – Servizio Piacenza Giovani – Assessorato Politiche Giovanili, Università e Ricerca, Next Generation EU, Agenda 2030, progetti Europei, e Jungle Maze – Esplora, Scopri, Impara: un viaggio tra enigmi e cultura, organizzato dalla Provincia di Parma in collaborazione con Casco Learning.

E non è mancato l’interesse verso le prospettive della ricerca, che hanno trovato spazio attraverso l’ Alma Mater Studiorum – Università di Bologna con la sua esperienza Labo 2030: Engage, Design, Debate volta a fare incontrare i ricercatori e le ricercatrici dell’Università con studentesse e studenti per stimolare il pensiero critico e animare un dibattito pubblico sull’impatto della ricerca sui temi dell’Agenda ONU 2030.

A breve si aggiungerà un ulteriore, il 14esimo, progetto pilota curato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria – Policlinico Sant’Orsola nell’ambito del Piano Strategico relativa all’alimentazione.

Festival in Festa!

Anche la consueta giornata finale del Festival, per questa edizione, è stata ripensata, arricchita e aperta ad un ampio pubblico, registrando 600 presenze in tutta la giornata. Il 17 dicembre siamo tornati e tornate al DumBO per un’esperienza finale attraverso la quale ripercorrere l’edizione 2025 e gettare le basi della prossima edizione. In questa occasione abbiamo premiato anche i progetti vincitori del concorso fotografico Custodi delle Città sostenibili e ascoltato la musica di studentesse e studenti del Liceo Musicale Lucio Dalla, con il loro concept SoundWorks. Infine, abbiamo ballato con Flesh Orchestra, il live sperimentale di Gianpaolo Capobianco prodotto da La Jetée attraverso il quale abbiamo ricordato che la cultura tecnica è anche arte e l’arte è una parte integrante e fondamentale delle comunità sostenibili del futuro.

La premiazione del concorso “Custodi delle Città Sostenibili”

Si è conclusa la V edizione del Concorso Scuole “Custodi delle città sostenibili. Esploriamo e proteggiamo i nostri spazi urbani”, iniziativa che ha invitato gli studenti a realizzare un progetto fotografico di 10 scatti dedicato al rapporto tra uomo e ambiente urbano, con particolare attenzione alle criticità ambientali e alle buone pratiche di sostenibilità.

Promosso dalla Città metropolitana in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale (Ufficio V – Ambito territoriale di Bologna), il concorso ha premiato l’IIS Manfredi–Tanari per il progetto “Tante risorse, un obiettivo comune”, che si è distinto dalla proposta progettuale dell’ IPSAS ALDROVANDI RUBBIANI “I guardiani del fututo”, per la capacità di integrare efficacemente il lavoro fotografico con un articolato percorso di sensibilizzazione, informazione e riflessione sui temi del Goal 11 dell’Agenda 2030, all’interno di una costruzione narrativa particolarmente chiara, coerente e approfondita.

La classe vincitrice sarà premiata con un corso base di storytelling fotografico tenuto da Michela Balboni tra gennaio e marzo 2026.


Verso l’edizione 2026 del Festival
  

Le riflessioni, il dialogo e le idee progettuali di questa edizione, ridiscusse durante IMMAGINARE FUTURI: Esperienze trasformative dal Festival della Cultura tecnica 2025 e oltre, momento decisivo della giornata conclusiva del Festival, hanno fatto emergere la necessità e l’importanza di continuare a ragionare, come Festival e come comunità, all’interno di un orizzonte progettuale. Con questo spirito ci approcciamo fin da subito all’ideazione di una tredicesima edizione metropolitana (nona regionale) che si muova ancora all’interno di un orizzonte strutturato e partecipativo, volto ad un’esplorazione ancora più approfondita e una messa in pratica ancora più efficace degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

 

 

















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