mercoledì, 10 Dicembre 2025
17 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaMedicina della riproduzione: a Modena un convegno internazionale





Medicina della riproduzione: a Modena un convegno internazionale

Meeting organizzato dall’Ostetricia e Ginecologia del Policlinico di Modena

Si riuniscono a Modena nei prossimi due giorni, 11 e 12 dicembre, gli esperti della Medicina della riproduzione in un meeting internazionale organizzato dall’Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal prof. Antonio La Marca. Il congresso, che si intitola “The Fertility Doctor’s Locker”, si tiene all’Hotel RMH Modena Raffaello (Str. Cognento, 5) ed è costruito attorno a un filo conduttore chiaro: integrare aggiornamenti di linee guida, tecniche diagnostiche e terapeutiche, e riflessioni socio cliniche per migliorare gli esiti riproduttivi nella pratica quotidiana. Coordinatori scientifici dell’evento sono il prof. Antonio La Marca, il dottor Simone Giulini del Policlinico di Modena e il dottor Giuseppe D’Amato dell’Università di Bari.

La scelta delle sessioni — che spaziano dalla stimolazione ovarica (con riferimento diretto alle nuove linee guida della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia ESHRE 2025) alla qualità ovocitaria, dalla diagnostica uterina (elastografia, isteroscopia, fibromi) al ruolo dell’endometrio e del microbioma, fino alla fertilità maschile e ai protocolli di embryo transfer — risponde all’esigenza di offrire una visione globale, completa e aggiornata delle determinanti di successo in Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).

Il programma è costruito per offrire una visione realmente integrata della medicina della riproduzione. Le sessioni sono state pensate per collegare in modo coerente la fisiopatologia dell’infertilità femminile e maschile con gli aspetti clinici della stimolazione ovarica, la valutazione della qualità ovocitaria ed embrionaria, e l’impatto delle condizioni uterine sulla recettività. Allo stesso tempo, l’attenzione dedicata a microbioma, isteroscopia e patologie come endometriosi e fibromatosi mette in luce quanto la componente uterina rappresenti un determinante critico degli outcome. Il risultato è un percorso formativo che attraversa diagnosi, laboratorio, tecniche innovative e approccio personalizzato, coniugando evidenza, pratica clinica, esperienza e decision making nei casi complessi.

“Quando abbiamo organizzato questo congresso – ha spiegato il prof. Antonio La Marca – il nostro obiettivo è stato quello di creare uno spazio dove l’aggiornamento, guidato da evidenze, incontra la discussione pratica su casi complessi: così clinici, biologi e operatori di sala possono confrontarsi su linee guida, protocolli e tecniche. L’infertilità è spesso multifattoriale, e l’approccio del medico della riproduzione deve essere sempre mirato alla coppia. Ci è sembrato quindi necessario approfondire temi relativi all’inquadramento dell’infertilità maschile, parlando dei criteri APHRODITE, e alle strategie terapeutiche, sia nell’ambito della nutraceutica che delle terapie ormonali”.

“La ricettività e la qualità dell’ambiente uterino – aggiunge il dottor Simone Giulini, Responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente assistita del Policlinico di Modena – sono spesso un fattore cruciale in pazienti con RIF o RPL. Nuovi approcci diagnostici e terapeutici, come l’elastografia la valutazione del microbioma, richiedono integrazione nella pratica clinica. Il meeting arriva in un momento in cui la medicina della riproduzione sta vivendo un’evoluzione rapida: nuove linee guida ESHRE, progressi nei criteri di valutazione ovocitaria ed embrionaria, crescente attenzione al ruolo del microbioma e dell’endometrio, e un rinnovato interesse per l’integrazione tra laboratorio, clinica e imaging avanzato. Il congresso mira a creare un ponte tra queste innovazioni e la loro applicazione pratica, fornendo ai professionisti un quadro aggiornato e coerente delle evidenze scientifiche più recenti”.

Nel 2022 (ultimo anni di cui si dispone di dati ufficiali) in Italia sono stati eseguiti in totale 109.755 cicli (totale del I e II livello), e al Policlinico di Modena nello stesso anno sono stati eseguito oltre 600 cicli. Nel 2022, il 4,3% del totale dei bambini nati in Italia lo deve alle tecniche di procreazione assistita.

“I nostri risultati sono soddisfacenti – ha concluso il prof. La Marca – se guardiamo alle coppie dove la donna è under 35, allora il tasso di gravidanza clinica cumulativa si attesta intorno al 60%. Il tasso cumulativo di gravidanza si riferisce alla possibilità di ottenere la gravidanza al termine dei trasferimenti in utero degli embrioni ottenuti dopo un unico ciclo di stimolazione ovarica. Per capire quanto sia sostanzioso questo valore bisogna pensare che nella popolazione fertile, il 60 % di possibilità di gravidanza lo si raggiunge solo dopo sei mesi di rapporti mirati e bisogna infine considerare che la fertilità umana non raggiunge mai il 100%, ma si attesta al massimo intorno al 80-90%”.

















Ultime notizie