Dalla parte della libera informazione. Domani, venerdì 28 novembre, giorno di sciopero indetto dalla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), il sindacato di giornaliste e giornalisti, per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro e condizioni di dignità per l’attività svolta, la Regione Emilia-Romagna sceglie il silenzio. L’Ufficio stampa della Giunta non invierà comunicati, nessun post sui social, anche di Enti e strutture regionali, lo stesso faranno presidente, assessore e assessori sui loro profili.
Le sole eccezioni riguarderanno notizie su eventuali misure o decisioni non procrastinabili o di immediata utilità pubblica.
Oltre al nuovo contratto, la Fnsi rivendica appunto dignità per il lavoro di croniste e cronisti dipendenti e lavoratori autonomi, norme per il corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle redazioni, il riconoscimento anche economico del ruolo cruciale del giornalismo.
“Oltre alla solidarietà per una mobilitazione che spero porti presto al nuovo contratto nazionale, così come auspichiamo per tutte le altre categorie in attesa di rinnovo- afferma il presidente Michele de Pascale- giornaliste e giornalisti devono essere messi nelle condizioni di fare il loro lavoro. Di farlo senza condizionamenti e in piena autonomia: la libera informazione, bene pubblico alla base della democrazia, passa in primo luogo da qui”.
“Così come non va dimenticato il ruolo fondamentale delle cronache locali, voci indispensabili dei territori, basti pensare all’impegno quotidiano e allo sforzo messo in campo in momenti drammatici, anche recenti, come la pandemia o le alluvioni che abbiamo vissuto. Questo- sottolinea il presidente- deve essere un convincimento diffuso, che vogliamo ribadire con la scelta su domani, estesa anche ai miei canali social e a quelli di assessore e assessori, proprio perché non vi possa essere alcuna sostituzione dell’assenza dell’informazione: un segnale, siamo convinti, dal forte valore simbolico. E un ultimo appello- chiude de Pascale- lo rivolgiamo al Governo, per il finanziamento dei fondi per l’editoria, a sostegno di un comparto che deve potersi risollevare”.


