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AMAS e Legambiente ER: “Sulle proposte di legge di iniziativa popolare la Regione non vede, non sente, non parla”

“Nella mattinata di oggi una delegazione di una trentina di persone di AMAS-ER  (Assemblea Movimenti Ambientalisti e Sociali Emilia-Romagna, che raggruppa diverse Associazioni e comitati, tra cui RECA, Cobas Bologna, USI-CIT, Comitato Besta Bologna, Un altro Appennino è possibile, Comitato contro ogni autonomia differenziata ER) e Legambiente Emilia Romagna ha presenziato ai lavori dell’Assemblea regionale.

Tale iniziativa, svolta anche alzando in Aula uno striscione apposito, ha voluto evidenziare il grave ritardo e il sostanziale disinteresse della maggioranza di governo regionale rispetto alle 4 proposte di legge di iniziativa popolare sui temi ambientali.

Infatti, le 4 proposte di legge sui temi ambientali sono approdate in Regione già nel novembre 2022, sostenute da più di 7000 firme di cittadini emiliani-romagnoli, e il loro iter si era interrotto a causa dell’interruzione anticipata della legislatura regionale. Poi, con l’attuale legislatura, hanno ripreso il loro percorso e sono state assegnate alla Commissione Ambiente il 12 febbraio scorso. La proposta di legge contro ogni autonomia differenziata, su cui sono state raccolte più di 6000 firme, era stata sempre presentata nella legislatura precedente e, poi assegnata alla Commissione Affari generali e istituzionali sempre nel febbraio di quest’anno.

Da quel momento, la discussione sulle 4 proposte di legge sui temi ambientali non è neanche iniziata, mentre sul tema dell’autonomia differenziata la Regione, perlomeno, ha prodotto una risoluzione con cui ha deciso di ritirare la preintesa raggiunta precedentemente con il Governo.

Nei mesi passati sì è anche sviluppato il confronto tra AMAS-ER e Legambiente regionale e i capigruppo regionale di maggioranza sulle 5 proposte di legge, confronto che di fatto si è interrotto il 5 settembre scorso, dopo che gli stessi capigruppo avevano evidenziato la necessità di approfondire la discussione al loro interno. Non abbiamo più avuto notizie per la ripresa del confronto, né del fatto di iniziare un percorso per arrivare ad una legge regionale che sancisse definitivamente l’intenzione da parte della Regione di non chiedere, anche per il futuro, nessuna forma di autonomia differenziata.

La situazione che si à determinata ci porta a concludere che il governo e la maggioranza regionale non hanno nessuna intenzione di discutere, e tantomeno di approvare, le proposte di legge sui temi ambientali che riguardano la gestione del servizio idrico, incentivandone la ripubblicizzazione, la gestione dei rifiuti, che guarda alla minimizzazione dei rifiuti non riciclati, il consumo di suolo, con l’obiettivo di azzerarlo al 2030 e le scelte in materia energetica, promuovendo una forte spinta per arrivare alla copertura dei consumi regionali con le energie rinnovabili. Ci tocca constatare che anche la Regione Emilia-Romagna si sta di fatto adeguando agli orientamenti che provengono dalla presidenza degli USA, dall’Unione Europea e dal governo italiano nel mettere da parte le politiche di contrasto al cambiamento climatico e della transizione ecologica, subordinandole all’imperativo della competitività dell’apparato industriale e alla logica dell’economia di guerra. Anche per quanto riguarda il tema dell’autonomia differenziata, ci tocca constatare che non si intende sancire la scelta di rifiutare qualunque ipotesi di autonomia differenziata che si possa riproporre da qui in avanti.

Emerge, inoltre, un tema forte rispetto al ruolo della partecipazione dei cittadini e dei movimenti e Associazioni di rappresentanza sociale, nel momento in cui si ignorano le proposte che essi avanzano e che, invece, dovrebbero essere considerate un elemento fondamentale per rispondere alla crisi di rappresentanza che investe la politica e le istituzioni.

Insomma, siamo ben lontani dal produrre una svolta nelle politiche ambientali e nell’architettura istituzionale, che, per noi, continuano a rimanere una necessità ineludibile per affrontare la crisi ambientale, economica-sociale e istituzionale che è in atto anche nella nostra Regione.

Obiettivo per il quale continueremo a batterci, anche dando continuità all’iniziativa svolta nella giornata odierna, avendo ben presente che l’approvazione delle nostre proposte di legge di iniziativa popolare costituiscono un passaggio fondamentale di questa prospettiva”.

(AMAS- ER – LEGAMBIENTE ER)

















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