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Cittadini stranieri e tessera Smeraldo: l’Assessore Baccarani risponde in Consiglio

Altra interrogazione discussa in Consiglio Comunale era a firma del Capogruppo della Lista Macchioni Francesco macchioni, avente ad oggetto: “Cittadini stranieri in possesso della tessera Smeraldo”.

“A Sassuolo – recita l’interrogazione –  viene applicata la raccolta porta porta dei rifiuti e per quanto riguarda l’indifferenziata bisogna essere in possesso della tessera “Smeraldo”.

Il Comune di Sassuolo conta 41.328 abitanti, aggiornata al 31 Dicembre 2024, di questi 6078 sono di origine straniera. Visto che: per quanto riguarda l’abbandono del pattume viene colpevolizzato il cittadino possessore di carta Smeraldo, senza tenere conto della popolazione straniera. Spesso questi cittadini non sono in possesso della carta smeraldo e di conseguenza lasciano i sacchi neri del pattume in qualsiasi punto della città, creando degrado urbano e sporcizia in più aumento di animali indesiderati, ratti ecc. Si interrogano il Sindaco e la Giunta per sapere: se l’Amministrazione abbia effettuato questo tipo di censimento. se si, quanti cittadini stranieri (extracomunitari) sono in possesso della carta smeraldo”.

 

Ha risposto l’Assessore all’Ambiente Andrea Baccarani.

“Comunico quanto segue: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Ho voluto rileggere, se ce ne fosse bisogno, l’Art. 3 della Costituzione Italiana perché il testo costituzionale a mio avviso mal si concilia con l’esplicita richiesta di discriminare (nel senso originale di “distinguere”) i cittadini italiani in possesso di Carta Smeraldo (che da quanto si ravvisa nella sua interrogazione non sono oggetto del suo interesse) dai “cittadini stranieri” in possesso di Carta Smeraldo… e devo mio malgrado rilevare come questa interrogazione sia riuscita nel non facile risultato di operare un’ulteriore discriminazione (o distinzione) tra “cittadini stranieri comunitari” e “cittadini stranieri extracomunitari”. Ciò premesso, per prima cosa desidero rimarcare che questa Amministrazione ha molto a cuore la tematica dell’analisi dei dati statistici riferiti alla modalità di raccolta dei rifiuti: io in particolare, pur avendo solo da poco ricevuto l’incarico, sono fortemente impegnato nell’individuazione delle informazioni, provenienti sia dai sistemi informativi del Comune che da quelli in carico al Concessionario, che possano migliorare e rendere più efficiente il servizio ai cittadini.

Proprio per meglio comprendere la sua richiesta, sono nuovamente costretto a sollevare un paio di appunti alla premessa e a chiedere numerosi chiarimenti rispetto alla lettera della Sua interrogazione.

Dire, come lei ha fatto nella sua premessa, che per “l’abbandono del pattume viene colpevolizzato il cittadino possessore di carta Smeraldo, senza tenere conto della popolazione straniera” mi pare sottintenda un’accusa alla quale mi sento di rispondere in modo deciso, anche al fine non alimentare la retorica dei luoghi comuni. Se nel conteggio dei “cittadini possessori di carta Smeraldo” non tenessimo conto della “popolazione straniera” (qualunque cosa lei intenda, ma questo lo chiariremo dopo) ciò sottintenderebbe che i soli a possedere la carta Smeraldo sarebbero gli italiani, cosa che non è corretta: come lei dovrebbe sapere infatti la carta Smeraldo viene emessa verso tutti soggetti, persone fisiche o giuridiche, iscritte al ruolo TARI, senza alcuna distinzione di provenienza, fatta esclusione per alcune tipologie di imprese per le quali il conferimento avviene in modalità differente, come ad esempio le Grandi Imprese. Pertanto non ci è possibile “non tenere conto” della popolazione straniera quando parliamo di abbandono dei rifiuti: ciò infatti significherebbe filtrare scientemente alcuni dati dalle analisi statistiche, e sono certo che la sua intenzione non sia quella di muoverci questa grave e infamante accusa.

Affermare poi che “spesso questi cittadini” (ovvero la “popolazione straniera” di cui sopra) “lasciano i sacchi neri del pattume in qualsiasi punto della città” parrebbe poi sottintendere che gli stranieri (di nuovo, in qualunque modo lei intenda definirli) siano i quasi esclusivi responsabili degli abbandoni di rifiuti, e questa è una semplificazione della realtà: la triste realtà, come lei sa benissimo, è che molti, troppi nostri concittadini per i motivi più svariati (incomprensione o avversione per le regole, timore per la Tariffa Puntuale – peraltro non in uso, protesta contro la TARI, insofferenza verso l’Amministrazione in carica, ecc…) conferiscono scorrettamente o addirittura abbandonano i rifiuti ad ogni ora del giorno e della notte, di nuovo senza distinzione di provenienza.

Per quanto concerne i chiarimenti che mi consentirebbero di meglio comprendere la sua richiesta, le confesso poi che ne ho parecchi, molti temo dovuti ad una deformazione informatica: nel momento in cui viene richiesto un dato da estrapolare da un sistema informativo è necessario essere molto precisi, perché si tratta sostanzialmente di una query (ovvero dell’interrogazione di un database volta a estrarre dati che soddisfano un certo criterio di ricerca) e, a seconda di come si definisce tale criterio, il risultato dell’estrazione cambia anche considerevolmente.

Ecco quindi che quando lei afferma che gli “abitanti di origine straniera” a Sassuolo sono 6.078 mi chiedo con quale criterio sia giunto a questa conclusione (di quante generazioni ad esempio dobbiamo risalire per non considerare più una persona “straniera”?), così come faccio fatica a comprendere cosa intenda per “cittadini stranieri”: sono gli stessi 6.078 “abitanti di origine straniera”? In questo caso, si intende cittadini italiani “nati in Paesi diversi dall’Italia” o consideriamo anche i cittadini italiani di ascendenza straniera, ovvero con cognome straniero ma nati in Italia? Oppure dobbiamo intendere anche le persone residenti a Sassuolo senza cittadinanza italiana?

Anche rispetto al termine “extracomunitari” ho alcuni dubbi: si riferisce a persone che non possiedono la cittadinanza in nessuno degli Stati membri dell’Unione europea? (dobbiamo quindi pensare che ai fini di questa interrogazione non siano incidenti i cittadini, a puro titolo esemplificativo francesi, bulgari o romeni privi di Carta Smeraldo?). E in tal caso, dobbiamo o non dobbiamo considerare gli eventuali cittadini europei nati in Paesi extra-europei? E i loro figli?

Tutto ciò premesso, gli ultimi due elementi che mi permetto di sottolineare sul piano statistico sono i seguenti:

  • le Carte Smeraldo sono distribuite ai nuclei familiari e non ai singoli individui, per cui anche chiarendo in dettaglio i criteri di filtro, il numero che ne deriverà non potrà essere in alcun modo confrontabile con quei “6.078 abitanti di origine straniera” cui lei faceva riferimento nella premessa;
  • è poi necessario tenere conto della difficoltà di censire le cosiddette “locazioni brevi”, ovvero quegli affitti rispetto ai quali la Carta Smeraldo di riferimento resta quella del locatario intestatario TARI.

Infine una notazione formale sulla finalità di questa richiesta: in base alle indicazioni fornite dal Garante per la Privacy la “Convenzione per l’accesso ai dati della tassa rifiuti TARI” in fase di finalizzazione, all’Art.4, comma 1, lettera g) recita [Hera si obbliga] “a consentire al Comune ed Autorità di controllo, su richiesta, di accedere ai dati TARI implementati delle informazioni raccolte in corso di gestione del servizio, nel rispetto del principio di “minimizzazione dei dati”, per le finalità di carattere istituzionale perseguite dall’Ente indicate dall’Ente Locale”. Pur certo che la finalità della sua richiesta abbia carattere istituzionale e non sia soltanto volta ad alimentare facili polemiche, è necessario che tali finalità vengano esplicitate.

Alla luce di quanto esposto, mi accingo a fornire le risposte alle sue interrogazioni:

  • Con riferimento al primo punto, nel confermare con la massima fermezza l’impegno dell’Amministrazione ad analizzare con attenzione ogni dato utile a rendere il sistema di raccolta differenziata sempre più efficiente, rispondo che mai la presente Amministrazione (né mi risulta le precedenti) ha effettuato un “censimento” basato su criteri discriminatori riferiti alla provenienza;
  • con riferimento al secondo punto, attendo i dettagli di criterio e l’indicazione delle finalità di carattere istituzionale in base ai quali procedere alla richiesta di estrazione dei dati”.

 

















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