Continua a crescere il numero di Comuni italiani che scelgono di sostenere pubblicamente la battaglia per i diritti delle donne affette da endometriosi. Solo nell’ultimo mese, ben tre nuovi enti locali – Firenze, il più grande per dimensioni, Campagnola Emilia e Boretto – hanno approvato ordini del giorno in favore della petizione nazionale “Endometriosi: Firma Adesso”, che ha ormai superato le 15.000 firme.
La petizione, lanciata a Reggio Emilia nel 2022 dall’attivista reggiana Sara Beltrami, è diventata un punto di riferimento a livello nazionale grazie alla forte attenzione mediatica e istituzionale, alla partecipazione trasversale di cittadine, medici, attiviste e amministratori pubblici, e al coinvolgimento diretto di tanti rappresentanti del mondo politico che ne hanno condiviso gli obiettivi.
“Endometriosi: Firma Adesso!” chiede interventi concreti per migliorare la qualità della vita delle donne che convivono con questa patologia spesso invisibile e sottovalutata: tra le richieste l’esenzione dal ticket sanitario, tutele sul lavoro, formazione medica, percorsi diagnostico-terapeutici più efficaci, il riconoscimento dell’endometriosi nelle tabelle di invalidità e l’avvio di campagne informative nelle scuole e nei presidi sanitari.
“Ogni volta che un Comune approva la nostra mozione, – spiega Sara Beltrami, portavoce della petizione nazionale – significa che le istituzioni stanno aprendo gli occhi su una malattia invalidante. Questa battaglia ha bisogno di coraggio politico per diventare una priorità nazionale per la lotta alla parità di genere in ambito sanitario.”
Anche il Comune di Campagnola Emilia ha recentemente approvato la mozione, così come il Comune di Boretto, che giovedì 12 giugno ha accolto con voto unanime la proposta presentata dal gruppo di maggioranza “Boretto Passione Comune”, illustrata dalla capogruppo Anna Semeraro. Durante il consiglio comunale, i consiglieri di maggioranza hanno indossato il fiocco giallo, simbolo della lotta per il riconoscimento dell’endometriosi e dei diritti di chi ne soffre.
“Quando le istituzioni si muovono, si crea un effetto domino di consapevolezza. È tempo di scelte coraggiose che mettano al centro la salute e i diritti delle donne”, aggiunge Beltrami.
L’amministrazione borettese si è impegnata a promuovere informazione, prevenzione e sensibilizzazione. Un impegno che si inserisce nel solco delle iniziative pubbliche “Ricordati di te”, già promosse in zona per accendere i riflettori sulla salute della donna.
“Abbiamo lanciato questa petizione partendo da Reggio Emilia e oggi vedere città come Firenze unirsi al nostro appello significa che la voce delle pazienti ha rotto il muro del silenzio. Non ci fermeremo finché la politica non ci darà risposte.”, conclude Sara Beltrami.
L’approvazione delle mozioni sarà ora trasmessa a tutti gli organi competenti regionali e nazionali. Nel frattempo, la campagna prosegue: nuovi Comuni stanno aderendo e sono in corso nuove presentazioni di mozioni in diverse regioni d’Italia.