venerdì, 13 Giugno 2025
17.1 C
Comune di Sassuolo
HomeCarpiConfesercenti Terre d'Argine sulla crisi dei negozi a Carpi: "Un ‘patto per...





Confesercenti Terre d’Argine sulla crisi dei negozi a Carpi: “Un ‘patto per il negozio’ per salvare il commercio di vicinato”

“Ogni negozio chiuso è una ferita per la città. Gli sforzi per rigenerare il commercio urbano, finora, si sono per lo più focalizzati sulla concessione di contributi una tantum e incentivi alle aperture”. Così interviene Wainer Pacchioni, Presidente Confesercenti Area Terre d’Argine che aggiunge: “Serve un vero e proprio “Patto per il Negozio“, per dare ai piccoli esercizi una consistente boccata d’ossigeno, non occasionale, ma strutturale e per questo verosimilmente più efficace. Si deve invertire la tendenza all’impoverimento dei nostri centri storici, fermare il degrado del tessuto urbano attraverso politiche di tutela e valorizzazione della rete commerciale, diventa essenziale per la qualità della vita e la sicurezza del territorio”.

L’ufficio studi Confesercenti Nazionale ha stimato che, dal 2014 ad oggi, l’Italia ha perso oltre 150mila attività del commercio (in gran parte piccoli negozi). Nel 2023, solo nel comune di Carpi, nel settore del commercio al dettaglio e dei servizi di ristorazione ci sono state 103 cessazioni a fronte di 52 inizi (fonte: Camera di Commercio di Modena).

Per Confesercenti pesa la competizione dei grandi centri e poli commerciali proliferati un po’ ovunque, anche a causa di politiche locali più ingolosite dagli oneri di urbanizzazione che attente alla tutela dei tessuti commerciali urbani. Pesa la concorrenza dell’e-commerce, i cui colossi possono usufruire di vantaggi fiscali francamente inspiegabili, sconosciuti al popolo delle piccole e medie imprese. Ma pesano anche i costi di esercizio ed in particolare quello dei canoni di locazione, che a causa dell’inflazione, hanno conosciuto negli ultimi anni un incremento generalizzato, incremento che ricade sulla stragrande maggioranza degli operatori del commercio che non sono proprietari dei locali.

“Perché non replicare per il commercio lo schema degli Accordi territoriali che incentivano la locazione residenziale a canone calmierato? Perché non replicare anche per il commercio il “Patto per la Casa”, già adottato dal Comune di Carpi per le locazioni abitative agevolate? Si tratta di fondi del valore di € 12.000 messi a disposizione dei proprietari di immobili sia a garanzia di morosità, spese legali, danni subiti, sia a copertura di attività tecnico amministrative e interventi manutentivi” continua Pacchioni.

“È chiaro che servono incentivi fiscali per i proprietari, a condizione che pratichino canoni ribassati. Si può ipotizzare l’applicazione di una cedolare secca al 10%, oppure una riduzione della base imponibile Irpef del 30%, e contemporaneamente una riduzione dell’Imu del 25%. Proprio come avviene per le locazioni abitative a canone concordato. È chiaro, inoltre, che questi incentivi avrebbero un costo sia a carico dello Stato che a carico dei Comuni. Ma se si restringe la platea dei beneficiari solo ai negozi di vicinato, alle attività artigianali di servizio e a quelle della somministrazione (bar e ristoranti) ubicate nei centri storici, i costi in termini di finanza pubblica sarebbero certamente più sostenibili”, conclude Wainer Pacchioni, Presidente Confesercenti Area Terre d’Argine.

















Ultime notizie