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La Consulta riconosce il diritto dei bambini con due mamme

Il sindaco Lepore: “Orgoglioso che Bologna abbia fatto da apripista”

“La sentenza della Corte costituzionale sull’articolo 8 della legge 40 del 2004 rappresenta una pietra miliare nella storia del riconoscimento della parità di diritti di tutti i bambini e di tutte le bambine nel nostro paese.
Fino ad oggi alle coppie di donne era impedito quanto previsto per le coppie di sesso diverso che ricorrevano alla procreazione medicalmente assistita, ossia il riconoscimento alla nascita del genitore intenzionale, che avesse dato assenso alla pratica, al pari di quello biologico.

Il Comune di Bologna già dal 2018 è intervenuto per sanare questa odiosa disparità di trattamento verso i figli di coppie omosessuali, riconoscendo alla nascita la seconda mamma, sfidando un’interpretazione di quella legge che oggi la Consulta dichiara contraria agli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione, perché lesiva di diritti dei bambini all’identità personale, alla certezza del proprio stato giuridico e a vedersi riconosciuti i diritti connessi alla responsabilità genitoriale di entrambi i genitori sin dalla nascita.
Sono orgoglioso come Sindaco che Bologna, insieme a Torino e poche altre città, abbia fatto da apripista in questa battaglia di civiltà, portata avanti da un movimento di famiglie che reclama i pieni diritti per i propri figli. Nel tempo tante altre si sono aggiunte, fra cui diversi Comuni della nostra area metropolitana.
In questi anni abbiamo registrato più di 120 bambine e bambini, sanando un’odiosa discriminazione e restituendo serenità a famiglie piene d’amore, ignorate e ostacolate dallo Stato a scapito della felicità di quei minori. Sono azioni come queste che rendono bella la politica e rendono il senso della buona amministrazione come servizio al benessere di un’intera comunità, senza esclusione alcuna.”

















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