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Biosicurezza negli allevamenti e depopolamento dei cinghiali: oltre 2,3 milioni destinati a 55 imprese per prevenire il contagio da peste suina africana

1,2 milioni alle Province per i piani di controllo

Si rafforzano ulteriormente le azioni della Regione per contrastare la diffusione della Peste suina africana. Oltre ai nuovi contributi alle imprese per la biosicurezza negli allevamenti e le misure per prevenire il contagio da peste suina africana chiesto il riconoscimento di meccanismi di indennizzo per le aziende che rientrano in zone di restrizione per le quali sono impedite le movimentazioni degli animali in uscita.

Sono 55 le aziende che hanno presentato uno o più progetti per i propri allevamenti e che beneficeranno di contributi complessivi pari a 2 milioni 325 mila euro per l’acquisto di recinzioni antintrusione perimetrali o elettrificate per allevamenti semibradi.

Previsti anche fondi per l’acquisto e l’installazione di altri strumenti efficaci nel contrasto della malattia come piazzole per la disinfezione degli automezzi, la creazione di zone filtro per il personale degli allevamenti e i visitatori, l’acquisto di celle frigorifero per lo stoccaggio di carcasse.

La Regione chiede inoltre, poiché vi saranno restrizioni alle movimentazioni dei suini nelle zone soggette a restrizioni, che siano previsti meccanismi e risorse per indennizzare le aziende che rientrano in questi territori pur non avendo casi postivi, al pari di quanto previsto per coloro che presentano capi infetti in allevamento.  Un intervento che si rende necessario per la forte situazione di criticità anche in allevamenti destinati alla riproduzione che stanno applicando con rigore le misure di biosicurezza previste dalle normative nazionali ma si trovano nell’impossibilità di poter destinare altrove i suini allevati pur essendo indenni al virus.

Il secondo filone di intervento riguarda le attività di depopolamento. La Regione, oltre ai 5 milioni che mette a disposizione ogni anno per le attività faunistiche, ha destinato nel 2024 risorse del bilancio regionale alle Province che, attraverso gli organi di Polizia, sono responsabili dell’attuazione delle attività di riduzione della specie, prevedendo anche un contributo per ogni capo abbattuto.

Sono stati aggiunti, con la variazione di bilancio, ulteriori 285mila euro, che portano per il 2024 a 1,2 milioni in più per le Province per interventi sugli animali fossori o sui cinghiali, in relazione alle necessità dei singoli territori. Le risorse si concentrano nelle province maggiormente a rischio di diffusione della peste suina africana. In questi giorni si stanno avviando inoltre le attività di contenimento della specie nelle Province di Parma e Piacenza, utilizzando operatori specializzati.

“Lavoriamo con il massimo dell’impegno per scongiurare la diffusione del virus, che sta già comportando notevoli costi per il comparto suinicolo- ha ricordato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Non possiamo compromettere la filiera suinicola per il suo valore e per tutti i posti di lavoro che rappresenta. Da due anni abbiamo scelto di aumentare l’incisività nel contenimento della presenza di cinghiali, che impattano anche sulle produzioni agricole, queste nuove risorse permetteranno di aumentare l’efficacia dell’azione”.

“Per l’autunno- spiega Mammi- la Regione metterà a punto un ulteriore bando con obiettivi simili ai precedenti, per rafforzare il contrasto alla Peste suina africana a salvaguardia del settore suinicolo regionale. La possibilità di innalzare i livelli di biosicurezza non solo permette di ridurre i rischi di contagio, ma può garantire il riconoscimento di particolari deroghe nella commercializzazione, un aspetto fondamentale per mantenere aperti i canali di vendita nel nostro Paese e di esportazione verso l’estero”.

Il bando regionale
Si tratta della seconda edizione del bando finanziato da risorse europee dello Sviluppo rurale nel corso del 2024. I fondi hanno permesso di accogliere tutte le domande presentate dagli allevatori e risultate ammissibili. I contributi coprono il 70% delle spese ammissibili.
Il maggior numero di progetti approvati si trova nelle province di Reggio Emilia (19) e Modena (14), poi si passa a Ravenna (6), Bologna e Piacenza rispettivamente con 5 aziende per ciascuna, Parma (3), Forlì-Cesena (2), Ferrara (1).
Il termine di fine lavori, per la rendicontazione delle spese e la presentazione della domanda di pagamento a saldo, è fissato al 30 maggio 2025.

















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